2017
Auguri a Gonzalo Higuain, l’argentino più amato e odiato d’Italia
Gonzalo Higuain, centravanti della Juventus, festeggia 30 anni: ecco i momenti più belli vissuti con la maglia bianconera
In un’epoca costellata da attaccanti mostruosi come quelli che occupano il palcoscenico calcistico, Gonzalo Higuain è un’eccezione. Eccezione perché più normale di altri suoi colleghi eccellenti, è un paradosso forse, ma non è così assurdo se confrontate le caratteristiche di Cristiano Ronaldo, Messi, Ibrahimović, Suárez, Lewandowski al talento e al corpo del Pipita. Higuain è un animale in area di rigore: non possiede il controllo palla di Messi, come non ha la velocità di CR7, il fisico di Ibrahimovic o il gioco aereo di Lewandoski; ma nonostante tutte queste mancanze è riuscito a segnare quasi 300 gol in 527 presenze. Con la maglia del Napoli ha infranto un record che resisteva da 65 anni, stabilito da Gunnar Nordahl, che con la maglia del Milan segnò 35 gol in un solo campionato; Higuain arrivò a 36 reti diventando a tutti gli effetti il massimo goleador in una singola stagione di Serie A.
Momento chiave della sua carriera fu il passaggio, nell’estate del 2016, dal Napoli alla Juventus per 90 milioni di euro. Quel cambio di maglia tra due società rivali ha spaccato l’Italia, sconvolgendo tifosi, giornalisti e alcuni suoi colleghi. Non Higuain, che ha continuato a fare quello che gli riesce meglio: segnare e risultare decisivo. Soprattutto con la maglia bianconera, l’argentino ha alzato la qualità delle sue giocate e l’incisività sotto porta. Nel suo primo anno bianconero ha segnato 32 gol in 55 partite, sollevando a fine anno il tanto agognato scudetto e la coppa Italia. In Europa ha trafitto cinque volte i portieri avversari, mancando però, come spesso gli capita, l’acuto in finale con il Real Madrid a Cardiff. In questa stagione, complici alcuni problemi fisici, è partito con il freno a mano tirato, segnando 11 gol in 21 presenze tra cui il decisivo e pesantissimo gol contro il Napoli al San Paolo. La vera forza dell’argentino risiede, forse, nella sua energia interiore: non è importante che siano 50,500 o 50mila persone a fischiarlo ed insultarlo, per Higuain l’importante è segnare e, in qualche modo, riuscirà a farlo, sempre. Auguri Pipita!