2017
Napoli-Juve è anche Sarri vs Allegri: due allenatori diversi in tutto
Sfida nella sfida quella di venerdì sera: Allegri e Sarri sono due allenatori agli antipodi, diversi in tutto ma con la stessa fame di vittoria
La Toscana e l’esordio tra i professionisti in C2 come punto d’incontro. Poi basta. Poi bisogna pensare a Sarri ed Allegri come due rette parallele che non si toccheranno mai.
La prima volta che i due allenatori si sono affrontati era durante la stagione 2003/2004 in serie C2, in occasione di Sangiovannese-Aglianese, terminata con il punteggio di 0-0. A fine stagione però Sarri festeggerà la promozione mentre Allegri otterrà la salvezza all’ultima giornata. Ma sarà proprio l’allenatore di Livorno a fare il grande salto in A senza passare dalla serie cadetta, la chiamata arriva da Massimo Cellino che gli da fiducia e la panchina del Cagliari nella stagione 2008/2009, mentre Sarri conoscerà l’amarezza dell’esonero a Perugia. Nel 2011 arriva per Allegri il primo scudetto della sua carriera con il Milan di Ibrahimovic, Sarri invece faticava in prima divisone con l’Alessandria, poi a 55 anni finalmente la promozione ottenuta con l’Empoli, difendendola un anno dopo attraverso un gioco brillante che ha incantato e convinto De Laurentiis ad affidargli la panchina del Napoli. Nei primi due campionati Sarri è arrivato sempre dietro al suo collega invece ora ha l’occasione di sfidarlo da primo della classe, provando a scavare anche un solco in classifica tra le due formazioni.
Caratteri diversi, come già detto. Anche nel look: impeccabile quello di Allegri (a parte qualche rara giacca lanciata via durante una partita), sempre indossando la tuta come un allenatore vecchio stile quello di Sarri, lui stesso affermò: «Devo allenare, non fare l’indossatore». Diversi soprattutto nel gioco e nella filosofia per raggiungere la vittoria: Sarri ha costruito una squadra che offre un calcio spettacolare, fatto di scambi veloci, continui movimenti e che cerca su ogni campo e contro qualsiasi squadra di imporre il proprio gioco. Allegri, invece, punta più sulla giocata dei singoli ma è un allenatore che in caso di bisogno riesce sempre a trovare la soluzione giusta. Come, ad esempio, l’impiego di Mario Mandzukic sull’out di sinistra nel 4-2-3-1. Quest’anno la Juventus è una macchina da gol, capace anche di concedere qualche sbavatura in più nel reparto arretrato, il Napoli invece si presenta alla sfida come miglior difesa del campionato. Diversi anche in questo.