Come deve cambiare il calcio italiano? La ricetta la dà Urbano Cairo, presidente del Torino: le ultime notizie e le dichiarazioni

Il calcio italiano dovrebbe ripartire da zero, la sconfitta con la Svezia non può essere liquidata con le parole ed è tempo di fare riforme. Lo dice Urbano Cairo, il presidente del Torino è molto attivo sul fronte Italia in queste ore, soprattutto contro Carlo Tavecchio. «L’azienda calcio ha portato i libri in tribunale, è un fallimento epocale. Tavecchio non può andare avanti come niente fosse. Dovrebbe fare come Renzi, che dopo il referendum si è dimesso» dichiara il numero uno granata. Non basta ricandidarsi per la FIGC e gettare sul tavolo il nome di un ct amato, continua, ma serve un forte segno di discontinuità. E Ventura? L’ormai ex allenatore dell’Italia ha deluso il suo vecchio presidente, che adesso afferma di averlo sempre visto più come un allenatore di club.

Gli stranieri sono il problema? Cairo dice di no, anche se vuole far crescere in modo migliore i giovani italiani, da cui bisogna ripartire. «Investiamo nella formazione dei ragazzi e degli istruttori – asserisce il numero uno del Torino – e sarebbe giusto introdurre una norma che obblighi i club a destinare una quota del fatturato agli investimenti nei vivai». La ricetta di Cairo va avanti anche per quanto concerne la Lega di Serie A. C’è tanto da fare secondo lui, tra merchandising e stadi di proprietà, e l’unica strada possibile è dare più potere ai manager. Il sistema non è stato gestito bene e la Serie A è scivolata come valore dei diritti tv. A La Gazzetta dello Sport infine Cairo afferma: «Il Mondiale senza Italia non è un crac ma è un fatto gravissimo».