La Nazionale di Giampiero Ventura ha una media goals a partita migliore di Conte, Lippi e Bearzot. Solo Arrigo Sacchi batte il ct che verrà ricordato per la mancata qualificazione ai Mondiali 2018

La legge dei Grandi Numeri salva l’esperienza di Giampiero Ventura come ct dell’Italia, nonostante dopo 60 anni la nazionale non sia riuscita a qualificarsi per i Mondiali di calcio di Russia 2018. Incredibile a dirsi, ma la media goals a partita tenuta dagli Azzurri durante il suo “regno” è superiore a quella del suo predecessore Antonio Conte, nonché ad altri “maestri” del calcio italiano come Enzo Bearzot e Marcello Lippi, gli unici due allenatori che possono fregiarsi del titolo di Campione del Mondo nel Secondo Dopoguerra. Il dato statistico curioso emerge dall’analisi delle partite dell’Italia a partire dal 1958, l’unica edizione in cui la nostra nazionale non era riuscita a qualificarsi per la fase finale del Mondiale (nel 1930 l’Italia non si era iscritta). Nelle 16 occasioni in cui l’ex tecnico di Torino e Bari, solo per citare le più importanti, si è seduto sulla panchina della Nazionale, gli Azzurri sono andati in goals 27 volte, con una media reti/partita di 1,69. Il numero, di per sé, potrebbe dire poco. Bene, Arrigo Sacchi, da sempre considerato il Numero Uno degli allenatori per quanto riguarda il gioco spettacolare ed offensivo, vanta una media appena migliore (1,70) che lo pone davanti in graduatoria a Mister Ventura.

E dietro all’attuale (ancora per quanto ?) tecnico della Nazionale, troviamo tutta la Storia del calcio nazionale, a partire da Trapattoni a Vicini per finire ad Enzo Bearzot (1,31) che, seppure ci fece gioire nella notte di Madrid del luglio 1982, non era noto per praticare un calcio ricco di goals. Anche l’altro “iridato” Marcello Lippi è alle spalle di Ventura. Pur scindendo le due diverse esperienze alla guida della Nazionale, nemmeno il biennio dolce conclusosi con il trionfo a Germania 2006, pone l’allenatore viareggino in una miglior posizione, fermandosi ad una media di 1,55 reti a partita. Antonio Conte, la cui brevissima esperienza aveva comunque contribuito a portare nuova linfa al calcio italiano, tocca appena un misero 1,36 di media, risultando addirittura tra i peggiori nella statistica.

A guidare la speciale classifica è Giovanni Ferrari, che allenò la nazionale per un brevissimo periodo, appena 6 matches, registrando una media straordinaria di 3,33 reti/partita. Il secondo in classifica è invece Edmondo Fabbri con 2,17 goals per incontro, ma evidentemente, avere un buon dato realizzativo non porta bene, vista la fine ingloriosa degli Azzurri nei Mondiali d’Inghilterra del 1966. La sconfitta contro la Corea del Nord per 1-0 costò la panchina al “povero” Fabbri e l’eliminazione dopo la prima fase.