2017
Buffon venti anni dopo: «Italia al Mondiale e sarò leggenda»
L’Italia affronta la Svezia vent’anni dopo l’ultimo playoff Mondiale con la Russia: Gigi Buffon è l’unico superstite, ecco le parole del portiere della Juventus
Gianluigi Buffon è l’anima di questa Italia. Il portiere della Juventus vent’anni fa giocava nel Parma e, da giovane di talento, difendeva la porta della Nazionale per la prima volta nel playoff Mondiale con la Russia. Ora c’è Svezia-Italia e il bianconero ha la stessa passione: «Il ricorso del playoff a vent’anni dal mio esordio è simpatico, ma ne avrei fatto volentieri a meno. Se passiamo, per me sarà leggenda. Il rischio è alto, ma io spero che il risultato finale sia lo stesso di venti anni fa. Un po’ mi manca la spensieratezza di quei tempi lì, la spavalderia tipica di chi è giovane e deve ancora prendere bacchettate sulle dita. Più si vince, più si sbaglia e più si impara. Maturando, uno capisce che deve imparare a contare fino a dieci. Ora sono più riflessivo e mi auguro di essere anche un portiere migliore».
A Rai Sport, il portiere di Juventus e Nazionale Buffon ha continuato: «Della Svezia mi fa paura la metodicità. Fanno le stesse cose sempre, ma le fanno bene. Se giochi da 6 perdi, se giochi da 6.5 pareggi, ma se giochi da 7 o più allora vinci. Serve fare una bella partita pure individualmente. Il biscotto della Svezia con la Danimarca fu bruciante, ma se avessimo fatto meglio prima, non ci sarebbero stati problemi. Se ritieni di essere un giocatore forte, sai che il destino è nelle tue mani. Non dobbiamo sentire pressione esterna, sappiamo già che andiamo incontro a due partite importanti per l’Italia intera. Abbiamo fiducia in Ventura, il confronto del Filadelfia tra noi giocatori è stato fatto passare come qualcosa di eccezionale, ma è normale tra professionisti. Capita spesso anche alla Juventus, ma magari non si viene a sapere».