2017
Inter: ottimo il bilancio 2016/2017, ma restano ancora due punti critici
Inter, approvato il bilancio 2016/2017: crescita dei ricavati e diminuzione delle perdite, ma pesano ancora gli investimenti sbagliati sul mercato ed il debito maturato con Suning
Se una parte di Milano non ride, l’altra di sicuro nemmeno piange. L’Inter ha approvato ieri nell’assemblea dei soci ordinaria di Palazzo Parigi il bilancio relativo alla passata stagione, quella 2016/2017. Ci sono più motivi per sorridere in casa nerazzurra: il fatturato interista, rispetto alla stagione precedente, è cresciuto addirittura del 32,7%, arrivando a 318 milioni di euro (ben 78,4 in più rispetto al 2015/2016). Non è finita però: l’Inter, grazie all’ottima politica di contenimento dei costi e degli ingaggi, è riuscita anche a diminuire le proprie perdite, che sono passate in dodici mesi da 36,7 milioni di euro a 24,6. Diminuisce anche l’esposizione con le banche: il debito con Goldman Sachs entro il 2019 scenderà alla soglia minima di 184 milioni di euro e potrà essere rifinanziato ad un tasso di interesse minore.
Insomma: l’Inter di Suning non se la passa male (leggi anche: Inter, Antonello: «Fair Play Finanziario ok, ora…») anche se, per correttezza, bisogna precisare che la situazione economica nerazzurra non è ancora del tutto florida. In particolar modo, dando un’occhiata all’ultimo bilancio, risaltano un paio di punti decisamente poco positivi:
- Gli investimenti sul mercato della passata stagione non hanno reso quanto ci si aspettava. Basti pensare che Joao Mario è costato all’Inter 44 milioni più altri 3,7 di commissioni, mentre Gabigol, già prestato al Benfica, 33,5 più altri 3,6 di commissioni. Insomma: con i due colpi della scorsa estate, l’Inter ha bruciato circa 85 milioni di euro mettendo però almeno insieme, in compenso, 44,5 milioni di plusvalenze.
- La stessa Suning ha prestato all’Inter quasi 300 milioni di euro con un tasso di interesse non basso del 7,7% (poi calato al 6,5%). L’Inter finora, solo di interessi, ha pagato alla proprietà cinese 13 milioni di euro sui quasi 100 milioni restituiti. Il punto è che ne mancano altri 200 circa: ecco perché lo spazio di manovra per nuovi investimenti risulta ancora parecchio limitato.