2017
Helander e la sfida all’Italia: «Noi ci crediamo: nulla è impossibile»
Filip Helander diviso tra il Bologna e la sfida all’Italia: «Non abbiamo più Ibra, ma la Svezia ha un ottimo collettivo»
Noi lo vediamo in campo con la maglia del Bologna, dopo che fu l’Hellas a portarlo in Italia nell’estate 2015. Tuttavia, Filip Helander è anche uno dei convocati regolari per la Svezia, pronta ad affrontare l’Italia nei play-off che porteranno ai Mondiali: «Sappiamo che l’Italia è favorita, ma abbiamo davanti una grande occasione. Se giochiamo due partite perfette, possiamo farcela: siamo una squadra, solidi e ben organizzati. Il difetto? Non te lo dico… beh, non abbiamo più Ibrahimovic». L’assenza di Ibrahimovic sembra però aver responsabilizzato la Svezia: «Siamo forti lo stesso. Il percorso di qualificazione? La Francia, l’Olanda e la Bulgaria sono stati avversari duri, ma siamo cresciuti di partita in partita. Giochiamo con il 4-4-2 classico, da noi tutti giocano così. Il ct Janne Andersson ha fatto un lavoro di rifondazione: molti big se ne sono andati, ma lui ha rifondato il gruppo con cinque-sei ragazzi tra quelli che hanno vinto l’Europeo U-21 nel 2015».
POSSIBILE, ANCHE SE DIFFICILE – Tra le stelle della Svezia, c’è sicuramente Emil Forsberg: «Eravamo insieme al Malmö: è un esterno d’attacco sulle due fasce e il suo pezzo forte è l’assist, ma segna pure, calcia davvero bene. Sta facendo buone cose al RB Lipsia». C’è un giocatore da temere? «La Svezia ha tanti buoni giocatori». A “Il Corriere dello Sport”, Helander parla anche dell’Italia: «Hanno tanta qualità, ma la forza è in difesa con Buffon e Chiellini. Con Verdi ci prendiamo in giro nello spogliatoio. Lui mi dice che ai Mondiali ci andranno loro, ma io lo lascio parlare…». In Svezia è l’atmosfera per lo spareggio è elettrica: «C’è grande attesa, tutti sogniamo l’impresa. E la “Friends Arena” è già sold out, 50 mila posti esauriti: sarà una bella notte. Nell’andata l’importante sarà non prendere gol. Ci crediamo? Sì, la vittoria all’Europeo U-21 ci ha insegnato che nulla è impossibile, nemmeno battere l’Italia».