2017
L’assurdità del Milan: avrebbe vinto il ricorso per Bonucci grazie a Diamanti, ma… – VIDEO
Il Milan avrebbe potuto appellarsi ad un cavillo della decisione del Giudice Sportivo sulla squalifica di Bonucci, ma ha rinunciato al ricorso. Peccato che un precedente poteva far sì che il difensore non saltasse la Juve…
In casa Milan regna la più totale confusione, sia dentro che fuori dal campo. Oltre al problema dei risultati, che ovviamente non sta lasciando dormire sonni tranquilli il tecnico Vincenzo Montella, regna anche un preoccupante caos societario che fa riflettere. L’ultima svista di Fassone e Mirabelli riguarda la giornata odierna ed è catalogabile come una vera e propria assurdità, perché soltanto così si può definire questa vicenda. Il Milan ha infatti rinunciato a presentare il ricorso per Leonardo Bonucci, squalificato per due giornate dopo l’espulsione rimediata domenica a San Siro contro il Genoa. Il perché di questa decisione sfugge alla comprensione di tutti, anche perché Montella avrebbe assolutamente voluto contare sul proprio capitano per la sfida di sabato sera contro la Juve, una vera e propria ultima spiaggia per un allenatore che si gioca tutto.
Il comunicato del Giudice Sportivo sulla squalifica di Bonucci ricalca le parole messe a referto dall’arbitro Giacomelli di Trieste. Che, dopo aver estratto il cartellino rosso per la gomitata del difensore a Rosi del Genoa, ha parlato di «condotta gravemente antisportiva per avere, al 24° del primo tempo, durante un’azione, con il pallone non a distanza di giuoco, colpito con una gomitata al volto un calciatore della squadra avversaria, procurandogli danni fisici». E qui c’è il primo piccolo equivoco, sul quale il Milan avrebbe potuto imbastire un ricorso con buone probabilità di essere accolto. Il Giudice Sportivo ha infatti riconosciuto la condotta gravemente antisportiva, ma non quella violenta, aspetto decisivo in sede di ricorso.
Ecco la gomitata di #Bonucci sanzionata con il rosso dopo l’intervento del #VAR decisione giusta? ? @nonleggerlopic.twitter.com/IuWNlzG0NE
— OddscheckerIT (@OddscheckerIT) 23 ottobre 2017
Montella dopo lo 0-0 contro il Genoa aveva parlato chiaramente dell’episodio, sottolineando l’involontarietà del gesto scomposto di Bonucci: «E’ stata un’espulsione televisiva. Allora andava sanzionato anche il rigore su Bonaventura. Il Var mi sta aiutando a perdere la pazienza: mi sto giocando la carriera e l’assegnazione del penalty me l’avrebbe cambiata. Allora l’arbitro avrebbe dovuto espellere Bonucci, ma assegnarci anche un rigore a favore». Seppur in maniera poco lucida Montella ha cercato di sostenere una tesi, giusta o sbagliata che fosse. E così il Milan ha deciso di voltare le spalle all’allenatore, non presentando un ricorso che avrebbe potuto vincere (non ci sono certezze, ma è un’ipotesi plausibile).
Il precedente di Udinese-Palermo era una speranza
Perché se si fosse trattato di condotta violenta (la cui pena corrisponde a tre giornate di squalifica) il Milan avrebbe avuto le mani legate e non avrebbe potuto in alcun modo oppugnare la sentenza. Il fatto che la giustizia sportiva abbia riconosciuto la non violenza del gesto di Bonucci, per quanto possa essere discutibile questo tipo di decisione, ha lasciato al Milan margine di manovra per poter vincere il ricorso. Ma Fassone e Mirabelli hanno detto no, per evitare che nella circostanza di una nuova analisi dell’episodio venisse riconosciuta la condotta violenta, che avrebbe allungato di un turno la squalifica al giocatore.
Il Milan poteva appellarsi, in sede di ricorso, ad un precedente della passata stagione. Il caso riguarda Alessandro Diamanti del Palermo, che in occasione del match in casa dell’Udinese del marzo scorso venne espulso per una gomitata al friulano Rodrigo De Paul. Il Giudice Sportivo appiedò Diamanti per due giornate per condotta gravemente antisportiva, ma i rosanero presentarono un ricorso che venne vinto, con tanto di riduzione della squalifica da due ad un solo turno.
#Bonucci, in principio fu #Diamanti… vi ricordate quanti turni prese l’ex #Palermo? pic.twitter.com/PqjvyOJiug
— ilditonellocchio (@ditonellocchio) 24 ottobre 2017
La vicenda della passata stagione avrebbe potuto far sì che il Milan vincesse il ricorso, facendo in modo che Bonucci scendesse regolarmente in campo contro la Juve. Ma Fassone e Mirabelli non hanno osato: perché? I rossoneri, di questi tempi, non si sarebbero potuti permettere di fare calcoli. Uno come Bonucci, contro la sua ex squadra, poteva far comodo, ma il Milan ha smesso di combattere in partenza per ottenere la riduzione della squalifica. Una scelta che non può certo far piacere ai tifosi, che avrebbero voluto tentarle tutte pur di vedere il capitano in campo nel match più importante del girone d’andata. Anche nelle piccole cose si palesa la confusione di un Milan debole sotto tutti i punti di vista.