2017
Fassone-bis: «Senza Champions via due big. Sul debito e sul Fair Play Finanziario…»
Nuove dichiarazioni dell’amministratore delegato del Milan. Marco Fassone ha parlato della situazione finanziaria rossonera
Dopo le parole sul momento del Milan e sul futuro di Montella, Marco Fassone, nel corso della sua lunga intervista a “La Stampa” ha parlato della situazione economica del Milan. L’ad ha detto la sua sul Fair Play Finanziario, sul debito e sul futuro del club. Queste le sue parole :«Obbligo di andare in Champions? Piano con la parola obbligo. La Champions è fondamentale per il nostro progetto: mancarla, però, non blocca i piani. Ritarderemo di un anno e troveremo il sistema di equilibrare la mancata entrata degli introiti Champions con la cessione di uno-due top player. Debito? Il progetto, parlo per quello che riguarda il Milan, è di farlo in anticipo, già in primavera. Abbiamo sul tavolo svariate opzioni che stiamo valutando con attenzione. Diciamo che il fascicolo Milan è su molte scrivanie, per avere un percorso di rientro meno sfidante dell’attuale. Lo scetticismo è un po’ fastidioso. Io dico solo che la proprietà quest’anno ha fatto un aumento di capitale di 49 milioni e non sono soldi prestati all’Ac Milan. E presto ne farà un altro. L’obiettivo è triennale, far crescere i ricavi e poi mettere sul mercato azionario, alla Borsa di Hong Kong, una fetta della società».
Fassone ha poi parlato dei programmi commerciali dei rossoneri e dell’incontro con la UEFA per il voluntary agreement: «Come aumenteremo il fatturato? Normalmente ci sono tre gambe che sostengono un club. I diritti tv, i ricavi dallo stadio e dal merchandising. Noi ne abbiamo una quarta, il lavoro sul territorio cinese. Come Suning? No. Loro hanno un approccio commerciale diverso: sfruttare il proprio marchio e abbinarci quello dell’Inter. Il nostro lavoro partirà dal basso, un lavoro con gli istituti scolastici governativi compatibile con il modello didattico cinese. Come ci guadagniamo? Con merchandising e licensing. La scelta delle scuole è appena partita, se ne sta occupando una newco con sede a Pechino, la AC Milan Beijing Sport development. Fairplay finanziario? A luglio i nostri progetti erano frecce tracciate sui fogli di carta. Ora è tutto più definito. Siamo fiduciosi». Chiosa finale su Berlusconi: «È stato il Milan per 30 anni. Impossibile ignorarlo. E nessuno qui vuole farlo anche se il modo di gestire una società è decisamente cambiato. Ogni tanto mi chiama e mi dice quello che sapete anche voi: le sue critiche sono sempre importanti, anche se non sempre condivisibili».