L’intervista del vice-presidente dell’Inter, Javier Zanetti, al quotidiano inglese The Independent sul progetto Suning e i ricordi da calciatore

Javier Zanetti e una carriera, anzi due, con l’Inter. Dapprima quella da calciatore vincendo tutto quello che c’era da vincere e poi dietro ad una scrivania. Il nuovo ruolo da vice-presidente e le sensazioni che si prova nel guardare le partite dalla tribuna. Questo e molto altro nell’intervista rilasciata da Zanetti al quotidiano britannico The Independent: «L’Inter è la mia vita, il legame con la società è rimasto saldo anche dopo il mio ritiro da calciatore. E questo è un fatto molto importante, mi sono reso subito disponibile in questo nuovo ruolo. Suning ha un grande progetto e grandi ambizioni, abbiamo l’intenzione di riportare insieme questa squadra a vincere trofei prestigiosi. Suning è un grande supporto per noi, l’inter è una famiglia e il club si sta strutturando per compiere questo salto in avanti. Per me è molto importante trasmettere i valori nerazzurri attraverso tutti i progetti».

C’è spazio per i ricordi dell’ex terzino argentino, arrivato in Italia dopo essersi messo in mostra in Argentina con la maglia del Banfield: «Il trasferimento da un club piccolo ad uno grandissimo come l’Inter fu un cambiamento enorme per me. I nerazzurri fin da subito furono decisi e convinti nell’offerta, per questo motivo firmai con loro. Subito mi resi conto che ero entrato in una grande famiglia e che avrei voluto lasciare un segno indelebile in questo club. Noi primi dieci anni abbiamo vinto una sola Coppa Uefa insieme a tanti momenti difficili, nella seconda decade abbiamo vinto tutto quello che c’era da vincere. Ricordi che rimarranno per sempre nella storia e che hanno reso felici milioni di tifosi interisti nel mondo».