Nista, duello in porta tra Napoli e Inter: «Due grandi professionisti» - Calcio News 24
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2017

Nista, duello in porta tra Napoli e Inter: «Due grandi professionisti»

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Alessandro Nista ha allenato sia Reina che Handanovic: «Lo spagnolo è esplosivo, lo sloveno bravo a isolarsi dalle difficoltà»

Reina e Handanovic, le mani sul campionato e un punto in comune: Alessandro Nista. L’ex portiere di Pisa ed Ancona, e ex preparatore di mostri sacri quali Buffon e Julio Cesar, attualmente è nello staff di Sarri e va annoverato quindi tra i segreti di questo ottimo avvio di stagione di Reina. Nel suo passato interista, però, Nista ha lavorato con Handanovic e lo ha visto crescere. Domani sera sarà all’«angolo» dello spagnolo, ma avrà logicamente un occhio di riguardo anche per lo sloveno. Qual è la caratteristica che accomuna Reina e Handanovic? «La grandissima professionalità. Da entrambi ho ricevuto molto, più di quanto io posso aver dato loro attraverso gli allenamenti quotidiani anche perché parliamo di ottimi interpreti del ruolo, tra i migliori del panorama internazionale». Nello scorso weekend di campionato sono stati decisivi: cosa ha provato vedendo le loro parate su Fazio e Bonaventura? «Con Pepe ovviamente c’è la condivisione della gioia per un intervento che ha permesso alla squadra di vincere e che in qualche modo è il coronamento del lavoro settimanale che svolgiamo insieme. Quando ho visto Samir respingere quella conclusione ravvicinata in un momento chiave del derby sono stato contento per lui, se lo merita».

PROFESSIONISTI – Tecnicamente, cosa raccontano queste due parate di Reina e Handanovic? «Sono la fotografia delle loro capacità: Pepe ha una esplosività fuori dal comune e così è arrivato a toccare quel colpo di testa indirizzato all’angolino, Samir invece ha doti fisiche incredibili che gli permettono di andare giù con una velocità unica». Caratterialmente sembrano diversi: è solo un’impressione? «No, però sono entrambi molto forti proprio dal punto di vista mentale. Handanovic ha la capacità di isolarsi anche nei momenti difficili, non a caso negli ultimi anni poco felici dell’Inter lui è sempre stato ottimo protagonista nonostante magari i risultati di squadra non fossero dei migliori. Reina, invece, è “latino”, lascia trasparire di più le sue emozioni e si fa coinvolgere dalla causa comune al punto da diventare il leader del gruppo. Dà tanto ai compagni in campo e fuori». Una gioia e un rimpianto legati a Reina e Handanovic? «Sono felice di aver vissuto accanto a Reina il suo rientro nella nazionale spagnola. Quando con Sarri siamo arrivati a Napoli, lui era reduce da una stagione sfortunata al Bayern e anche in azzurro l’anno precedente non aveva giocato sempre. Si è rimesso in sesto dal punto di vista fisico e ora è in smaglianti condizioni di forma. Il rimpianto è legato a Handanovic perché un portiere straordinario come lui avrebbe meritato di vincere qualcosa a livello di club e invece non ci è ancora riuscito».

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