2017
Persechini, il cuoco del Milan: «Ricordo Ancelotti che…»
Presente sin dagli anni ’80, Michele Persechini cucina i pasti in trasferta per i rossoneri: «Quella notte a Barcellona nel 1989…»
Una foto con Gullit e Borgonovo ad aprire la conversazione, poi i ricordi e infine il presente. La conversazione tra “La Gazzetta dello Sport” e Michele Persechini, l’uomo che si occupa dei pasti in trasferta del Milan sin dagli anni ’80, è piena di aneddoti e possibili sorprese: «Sono arrivato al Milan sotto consiglio del presidente del Real Madrid, Mendoza, molto amico di Berlusconi. Al presidente era stato consigliato un cuoco che seguisse la squadra soprattutto all’estero. Lui ascoltò e nacque la figura del cuoco da trasferta per il Milan. Campionato o coppa? Ricordo sempre con piacere la notte di Barcellona del 1989, con tutti quei tifosi. Avevo 27 anni. Finita la partita, sarei dovuto rientrare in albergo per preparare da mangiare per tutti: non riuscivo però a trovare un taxi libero. Fortuna volle che trovai un tifoso di Cassino (Persechini è di Frosinone, ndr) che mi ha dato un passaggio: un miracolo. Alla fine ricordo tanto pesce…».
RICORDI E VITTORIE – C’è magari qualcuno particolarmente goloso per ogni era dell’epopea rossonera: «Sicuramente Ancelotti con Sacchi e Desailly sotto Capello. Con Carlo allenatore, ricordo Pirlo, che oggi è produttore di vino, oltre a Cafu, che diventava matto per i salami serviti dopo le partite di Champions. Negli anni di Allegri, il pignolo Ibrahimovic: gli piaceva la pasta, ma era sempre attento alla cura dei piatti. Oggi ci sono Romagnoli e Montolivo: uno fanatico delle fettuccine al ragù, l’altro del gorgonzola». C’è stata forse una trasferta più difficile di altre: «In Italia mi trovo bene dappertutto, mentre ricordo che abbiamo fatto fatica nella trasferta di Craiova in Romania per l’Europa League».