Dopo la partita Bolivia-Brasile giocata a 3600 metri d’altitudine, i giocatori della Selecao hanno fatto ricorso alle bombole d’ossigeno

Giocare una partita a 3600 metri d’altitudine non è la stessa cosa che farla al livello del mare. Il fisico reagisce più lentamente, l’aria è rarefatta, l’ossigeno fatica a circolare. Lo sanno bene i ciclisti, che non a casa svolgono la preparazione in altura, ma da ieri ne sono consapevoli anche i giocatori del Brasile, reduci da uno 0-0 contro la Bolivia figlio anche delle condizioni ambientali.

I giocatori della Selecao, come testimoniato da uno scatto pubblicato sull’account Twitter della nazionale verdeoro, hanno dovuto fare ricorso alle bombole d’ossigeno per riprendere fiato al termine del match. Una gara che i giocatori brasiliani dimenticheranno difficilmente, come ha spiegato in un tweet anche Neymar: «E’ inumano giocare in queste condizioni». Dello stesso avviso Gabriel Jesus: «Mi sentivo un po’ stanco, è normale. E’ la prima volta che ho giocato ad un’altitudine come questa».

Você nos #BastidoresdaSeleção! Recuperação já começou para os jogadores na Bolívia. A galera deu o gás mesmo na altitude! 💪⚽🇧🇷 pic.twitter.com/APUuVaCtYz

— CBF Futebol (@CBF_Futebol) October 5, 2017