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2017

Ruga…nì! Via premesse e promesse: è l’ora dei fatti!

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rugani, juventus

Il difensore della Juventus ha sempre giocato in campionato ma non ha evidenziato segni di miglioramento. L’analisi su Rugani

La Juventus sorride per il difficile successo contro la Fiorentina. I bianconeri, come loro solito, hanno tratto il massimo battendo la formazione di Pioli con un risicato 1-0. «Un risultato bellissimo» ha dichiarato Massimiliano Allegri, pragmatico come non mai. I bianconeri hanno vinto e sono a punteggio pieno in testa alla classifica ma come si suol dire «non è tutto oro ciò che luccica». La vittoria con la Fiorentina non ha nascosto alcuni problemi della Juventus. L’eccessivo turnover ha dato i suoi frutti dal punto di vista del risultato ma i bianconeri hanno sofferto, specie in difesa. Hanno convinto Barzagli e Alex Sandro, non hanno convinto invece Sturaro e Rugani.

L’ex Genoa è stato schierato da terzino destro, in un ruolo non suo, e ha tutte le attenuanti del caso. Il difensore centrale invece è sceso in campo per 5 volte su 5 in campionato, disputando tutti e 450 i minuti di gioco (piccolo record: è l’unico giocatore della Juve a non essere mai stato sostituito in campionato e ad aver giocato tutte le gare in A). Rugani ha però saltato la gara di Supercoppa con la Lazio e la gara di Champions League con il Barcellona, probabilmente le due gare più importanti della stagione. Allegri ha abituato ad avere molta pazienza con i giovani e a non rischiarli per non bruciarli ma Daniele, classe ’94, è alla Juventus da ben 3 anni. Il centrale non ha mai giocato con continuità nelle due precedenti annate ma ha collezionato 41 presenze tra campionato e coppe.

Questo è l’anno decisivo per il difensore. Ci si attende molto da Daniele Rugani, considerato il futuro della Juventus e dalla Nazionale italiana. Il difensore non ha convinto a Genova, contro il Genoa e non ha convinto nemmeno ieri sera contro la Fiorentina. Qualche sbavatura di troppo per un talento che tarda a fiorire del tutto o che forse ha già mostrato il massimo del suo potenziale. Il dubbio che sorge dopo queste prime giornate è proprio questo: Rugani è considerato un giovane ma ha già 23 anni e non ha ancora effettuato quel balzo decisivo che ci si attendeva da lui. Forse il problema è caratteriale, manca di un pizzico di personalità. «Da talento a campione il passo non è breve» ha detto ieri Marotta parlando del classe 2001 Pellegri ed è proprio questo l’ulteriore salto che dovrà effettuare Daniele Rugani per non passare da incompiuto, per passare da promessa a campione. Il salto che i tifosi della Juve e gli amanti del calcio italiano si attendono da lui perché le premesse erano ottime e per citare Caparezza Daniele non deve restare «l’uomo che premette»

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