Palomino e l'avventura a Bergamo: «L'Atalanta mi piace. Gasperini...» - Calcio News 24
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2017

Palomino e l’avventura a Bergamo: «L’Atalanta mi piace. Gasperini…»

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atalanta tifosi nica

José Luis Palomino è arrivato da poco, ma sembra essersi ambientato all’Atalanta: «Sono un difensore d’istinto. Simeone…»

È la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento. La frase è sul pavimento del museo di Storia Naturale a San Francisco. Che c’entra con il calcio? Poco, anche se si potrebbe discutere a lungo di squadre capaci di adattarsi agli avversari per superarli. Ma è perfetta per José Luis Palomino, difensore argentino dell’Atalanta. Tra le novità positive di una stagione partita con due k.o. in campionato ma piena di promesse. Lui è uno che, pur solido, si adatta, come conferma a “La Gazzetta dello Sport”: «Vero, ma non mi spaventava. E il nostro allenatore è molto bravo sia nella preparazione sia nella spiegazione di movimenti e partite. Ho capito subito che cosa dovevo fare, il resto è merito della squadra: il centrocampo copre e ci aiuta».

LAVORARE – Ha fermato Dzeko, eppure Palomino si concentra più sé stesso che sugli avversari: «Vado a sensazione. Ho le istruzioni del mio allenatore e il resto lo fa l’istinto, studio il mio avversario nei primi due minuti, cerco di prendergli le misure e basta». Anticipo o corpo a corpo? «Mi piacciono entrambi, non ho paura del tackle, ma so che l’anticipo è spesso la cosa migliore per la mia squadra perché può consentirci di ripartire subito all’attacco». L’Atalanta ha uno stile che le piace? «Sì, è una squadra giovane, un gruppo giovane ma aggredisce il campo, ci prova sempre. Con l’Atalanta ho avuto un primo contatto in aprile, mi sono interessato. Così ho capito cosa stava succedendo qui. Che campionato importante, che risultati… Ho scoperto il club, la storia, le scelte. Poi è stato facile trovare un accordo». Come si trova? «La città mi piace tanto, ho preso casa a Bergamo con la mia fidanzata, Juline. Adoro la Città Alta, la sua struttura, le strade, gli angoli. E’ bella e pulita. La gente? Calda, simpatica, aperta. Mi hanno accolto al meglio. Al resto pensa il Papu Gomez, che mi aiuta tanto».

MI MANDA SIMEONE – Una persona che si adatta, anche all’avversario. Ma in campo occupa sempre lo stesso ruolo. «Vero, sono un centrale mancino. Ho sempre giocato così in una difesa a 4. Sin dall’esordio al San Lorenzo, quando il Cholo Simeone mi lanciò». Che ricordo ne ha? «Bellissimo. Era il primo argentino a usare metodi europei. Allenamenti brevi,spesso di una sola ora, ma intensi. Ti chiedeva il massimo impegno in ogni esercizio, controllava e voleva tutto quello che avevi dentro. Ero giovane, ma è stata una grande esperienza. Peccato aver lavorato poco con lui». Qui c’è un’intensità simile? «Sì, si lavora duro. Molto più che in Bulgaria o Francia. E mi piace. Solo così potremo essere pronti per una stagione difficile tra campionato ed Europa. Contro Roma e Napoli abbiamo fatto bene, faremo meglio perché ci servono i risultati. Li voglio, come voglio migliorare ogni giorno: è tra le cose che mi ha insegnato la famiglia».

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