Antonio Ottaiano vs Mino Raiola: è battaglia per la procura di Lorenzo Insigne, gioiello del Napoli e numero 10 della Nazionale italiana

Settimana alquanto burrascosa per Lorenzo Insigne che, dopo le deludenti performance con la casacca dell’Italia, adesso è chiamato a dirimere l’intricata questione legata alla sua procura. Antonio Ottaiano e Fabio Andreotti, fondatori della Football Global Service, curano gli interessi del numero 24 partenopeo da anni ormai, da quando Lorenzo era una promessa del settore giovanile del Napoli. Adesso Insigne è qualcosa di più: Campione affermato nel suo Napoli e titolare nella Nazionale italiana disegnata dal commissario tecnico Giampiero Ventura. Un boccone gustoso, che Mino Raiola ha tutte le intenzioni di far entrare nella sua, già ben nutrita, scuderia. L’agente italo olandese, nei giorni scorsi, ha parlato alla stampa come se Insigne fosse già un suo assistito: cosa che non è andata giù a chi, attualmente, ne detiene la procura.

Antonio Ottaiano, così, ai microfoni di Sky Sport, ha detto la sua sulla querelle in corso: «Lorenzo è e resta un nostro assistito, almeno fino al 2019. Salvo disdetta. Non è cambiato nulla e se così fosse avremmo dovuto sapere qualcosa». L’edizione odierna de Il Mattino, inoltre sottolinea che la penale prevista in caso di risoluzione unilaterale della procura oscilla tra i 2 e i 2,5 milioni di euro. Al momento, i rapporti tra le parti sarebbero davvero freddi: tant’è che pare che gli agenti non sentano Insigne da 3 mesi circa. La causa sarebbe da ricercarsi nella trattativa che ha portato suo fratello Roberto al Parma, condotta senza gli storici agenti, anzi addirittura con dei collaboratori di Raiola. Ulteriore indizio del possibile cambio di agente per Insigne, che comporterebbe un’ipotesi cessione, vista la costanza con cui il potentissimo procuratore “muove” i suoi assistiti.