2017
Ronaldo spinge l’Italia: «Spagna favorita, ma gli azzurri…»
Ronaldo ha il cuore diviso, ma vede una gara equilibrata al Bernabeu: «Pazzesco che una delle due andrà ai play-off. Asensio e Isco…»
Da una parte gli stint nella Milano calcistica, dall’altra il ruolo con il Real Madrid e Barcellona, nonché la mancata Champions. Ronaldo ha il cuore diviso, così come la carriera, che gli ha regalato la possibilità di vivere con quattro delle maglie più importanti al mondo. Oggi fa dall’ambasciatore per il Real Madrid, ma il brasiliano vive Spagna-Italia di stasera come una partita sua: «Quasi mi dispiace che si giochi, il sorteggio è stato cattivo: non è giusto che squadre più deboli siano quasi sicure di qualificarsi e una di queste due debba giocarsi un Mondiale ai play-off, magari rischiano di non andarci».
LEGGERA FAVORITA – Tuttavia, la gara di Madrid è decisiva e forse c’è una favorita: «Dico Spagna, ma di poco. Perché gioca a Madrid e ho letto che l’Italia non vince in questo paese da 70 anni. Da quando ha cancellato il tabù Italia, la Spagna ha quasi sempre vinto le partite che contavano e poi le può bastare il pareggio. Perché non favorita nettamente? Perché fra le due squadre c’è un rispetto reciproco e l’Italia è l’Italia, non è mai facile affrontarla». La forza è forse nella difesa a tre: «Chiude più linee di passaggio e l’Italia sa farlo benissimo, anche se ovviamente dipende pure dagli uomini». Buffon su tutti: «Un fenomeno. Ho sempre avuto questa sensazione quando ci giocavo contro: col passare degli anni, è quasi migliorato». La difesa rimane il caposaldo: «Bonucci è andato al Milan? Poco conta, erano nella stessa squadra fino a ieri». In attacco ci sarà Belotti: «Pazzesco il suo gol contro il Sassuolo: uno che segna così non è solo bravo, ma ha tanta fiducia. E all’Italia serve proprio questo. Anche Insigne è cresciuto tanto nel Napoli».
TUTTO IN GIOCO – Va ricordato però che la Spagna ha una qualità immensa, soprattutto in mezzo al campo: «Sulla carta è così. E poi ci sono Isco e Asensio, due giocatori difficili da affrontare in questo momento. Non danno punti di riferimento e hanno tanto qualità e freschezza». Morata è il titolare, ma è persino tornato Villa in nazionale: «Dove fai gol conta fino a un certo punto: conta di più se ne fai. Lopetegui userà Villa, ma Morata sarà stimolato nel far vedere ai suoi ex compagni della Juve quant’è cresciuto». Anche il Bernabeu avrà il suo peso su chi non ci ha mai giocato: «Uno stadio che emoziona, sia chi gioca che chi vede la gara. Può far soggezione più che paura, ma poi passa: non si può aver paura di giocare per andare al Mondiale».