2017
Xabi Alonso, la sua nuova vita: «Spero di diventare allenatore»
Ritiratosi da vincente, alle spalle stint con Liverpool, Real e Bayern. Xabi Alonso guarda il calcio da un’altra ottica: «Italia-Spagna incerta, mi piace il Napoli di Sarri»
Di spalle, camminando verso l’orizzonte: una mano impegnata a salutare, nell’altra strette le scarpe da calcio, compagne di una vita. Nella scorsa stagione Xabi Alonso aveva annunciato così di voler lasciare, con una foto magnifica e un post poetico: «Ti ho vissuto, ti ho amato: addio bel gioco». Ma anche adesso, lontano dal campo, l’ex Liverpool, Real e Bayern fa quello che ha sempre fatto: studia. Esercita il ragionamento come fosse ancora in mediana. Cerca la bellezza e per una volta l’ha trovata in Italia: «Questo Napoli m’encanta, mi piace tantissimo», ha ammesso candidamente prima del 19° Forum Uefa per allenatori.Il presidente Ceferin ha voluto incontrare anche ex giocatori per discutere dello stato disalute del pallone, insieme a Leonardo, Seedorf e Zanetti, e Xabi non si è sottratto. Avrebbe voluto scambiare quattro chiacchiere con il tecnico che più lo incuriosisce, l’allenatore di provincia ammesso al gran ballo in città. È rimasto deluso: Maurizio Sarri non c’era a Nyon, ma il sarrismo era comunque nell’aria.
FUTURO MANAGER – Ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”, Xabi Alonso spiega cosa gli piace di questo Napoli: «Mi piace la filosofia di Sarri, la voglia di avere sempre palla, di giocare in maniera offensiva e senza paura: è una mentalità che è visibile e che apprezzo». Sabato al Bernabeu c’è uno Spagna-Italia più decisivo che mai: come la vede? «Nessun favorito, sarà equilibrata e ancora più interessante ripensando a come è finita in Francia. Non credo a chi dice che ora la Spagna, senza Diego Costa, sia più debole in attacco: abbiamo ancora tante soluzioni». Una si chiama Marcos Asensio e sta sbalordendo. «Questo Real è il punto di riferimento nel mondo anche per questo, perché pone le basi per dominare domani. Basti vedere l’importanza che danno ad Asensio: il futuro è suo». Tra quanto tempo la rivedremo qua a Nyon da allenatore? «Presto per dirlo, ho bisogno di un po’ di distanza da un mondo che ho vissuto a lungo e intensamente. Voglio prendere il titolo di allenatore al più presto, poi si vedrà».