Atalanta, la Dea si è tolta le bende: alla scoperta del girone della morte - Calcio News 24
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2017

Atalanta, la Dea si è tolta le bende: alla scoperta del girone della morte

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Everton, Lione e Apoel Limassol le avversarie dell’Atalanta in Europa League. Inglesi e francesi fanno paura, ma il vero problema è l’assenza del fattore campo: nerazzurri senza il calore dell’Atleti Azzurri d’Italia

Gian Piero Gasperini aveva sperato di prendere una big del calcio europeo nel girone di Europa League. Ed è stato accontentato, con doppia razione: l’Atalanta esce con le ossa rotte dall’urna di Montecarlo, con un raggruppamento composto da Everton, Lione e Apoel Limassol. Per i nerazzurri una vera e propria beffa, soprattutto per la qualità degli inglesi e dei francesi, due squadre entrambe leggermente indebolite rispetto alla stagione scorsa ma pur sempre di altissimo profilo. La Dea si è tolta le bende, proprio nel momento in cui un pizzico di fortuna sarebbe stata accolta con grande sollecitudine dai nerazzurri. Gomez e compagni, oltre ad aver beccato un girone di ferro, hanno anche un problema in più rispetto a tutte le avversarie: l’assenza del calore dell’Atleti Azzurri d’Italia, stadio non idoneo ai parametri imposti dall’Uefa. Si giocherà a Reggio Emilia, nella tana del Sassuolo. Non una buona notizia per la squadra, che non potrà fare affidamento sul calore dei tifosi che a Bergamo avrebbero fatto fuoco e fiamme per un gruppo affascinante come questo.

Alla scoperta dell’Everton: grande gruppo, ma senza Lukaku…

L’Everton non ha certo bisogno di presentazioni. La squadra di Koeman, già nel primo impatto con la Premier League, ha dimostrato di avere già il piglio giusto per affrontare una grande stagione: il pareggio contro il Manchester City di Guardiola è il primo biglietto da visita di un gruppo che ha tutto per poter stupire anche in campo internazionale. E poi, con un Rooney completamente rigenerato dopo la tanta ruggine accumulata negli ultimi due anni a Old Trafford, l’impossibile può diventare possibile. I Toffees sul mercato hanno anche piazzato il colpo Sigurdsson (sotto il gol pazzesco di Spalato), preso a peso d’oro dallo Swansea. Ma hanno anche perso Romelu Lukaku e non è certo un fattore da trascurare, sebbene i 90 milioni spesi dal Manchester United siano stati immediatamente investiti su pedine di caratura mondiale (anche l’ex Ajax Klaasen è davvero tanta roba).

Alla scoperta del Lione: senza Lacazette e Tolisso, ma con tanti giovani talenti

Ricordate il Lione che l’anno scorso eliminò la Roma dall’Europa League? Ecco, dimenticatevelo subito. Perché i francesi hanno completamente cambiato faccia rispetto allo scorso anno: le cessioni di Tolisso al Bayern Monaco e Lacazette all’Arsenal sono servite al vulcanico presidente Aulas per fare un po’ di cassa dopo anni di magrissime soddisfazioni, sia in Francia che in Europa. Ma non solo, perché anche Mammana ha lasciato la Rhône-Alpes, in compagnia dell’ex capitano Maxime Gonalons, ora alla Roma. Insomma, non è più un Lione stellare, ma comunque suscita interesse. Motivato da giovani promesse pronte a fare il grande salto di qualità, come l’ex Chelsea Bernard Traorè, l’ex centravanti canterano del Real Madrid Mariano Diaz, ma anche il laterale destro Tete, in evidenza con l’Ajax nella scorsa Europa League. Al confermatissimo Genesio il compito di ripetere i buoni risultati dell’ultima stagione, con Fekir pronto a sfornare meraviglie (che gol in campionato contro il Bordeaux in campionato!).

Alla scoperta dell’Apollon Limassol: ciprioti senza paura

Al secondo turno ha eliminato il favoritissimo Midtjylland, cosa che non capita comunque tutti i giorni. Non all’Apollon Limassol, compagine cipriota che torna nel palcoscenico dell’Europa League con la missione di stupire. E, perché no, strappare qualche punto soprattutto in casa contro Everton, Lione e Atalanta. Le tre big dovranno stare attente ai guizzi dell’attaccante croato Anton Maglica, talento che può far male. Il piccolo Stadio Tsirion Stadion già si scalda per le magiche notti europee. Squadra schierata sempre con il 4-2-3-1, con l’arrembante tecnico cipriota Sofronis Avgousti che proprio non ha paura di nulla.

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