Aquilani pronto a una nuova sfida: «Non escludo nulla» - Calcio News 24
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2017

Aquilani pronto a una nuova sfida: «Non escludo nulla»

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Alberto Aquilani è per ora un free agent, ma aspetta la sua occasione: «Non ho fretta. Totti mancherà a tutti. La Roma…»

Disoccupato eccellente, almeno per ora. Forse la carriera di Alberto Aquilani non è stata la stessa promessa delle attese di quando era un giovane prodigio. Roma, Liverpool, Juventus, Milan, Fiorentina, poi le difficoltà. E ora lo status da free agent: «Avevo ancora due anni di contratto con il Pescara, ma ho preferito così. Avessi voluto essere già in campo, l’avrei fatto, ma è meglio aspettare la soluzione giusta». Eppure l’estate da disoccupato non è così emozionante: «La sto vivendo con serenità, senza ansie. Ne ho approfittato per stare con la mia famiglia: mi alleno, sto bene e ho voglia di ripartire – dice Aquilani a “La Gazzetta dello Sport” -. Qualche offerta è arrivata, vediamo cosa succede nei prossimi giorni…». La scorsa stagione, tra Pescara e Sassuolo, non è stata delle migliori: «A Pescara si è partiti con delle buone ambizioni, poi è finito tutto prima di iniziare. A Sassuolo, invece, ho fatto sei mesi buoni, con un bel gruppo e una società organizzata… ma ero in prestito».

SERIE A, TI CONOSCO – Aquilani vorrebbe riaffacciarsi sulla Serie A a 33 anni, un campionato che conosce bene: «Per me la Juventus rimane favorita. Sei scudetti non li vinci per caso, è mentalità. Il Napoli? La squadra è rimasta quella e Sarri è un grandissimo allenatore, può essere una seria candidata per affrontare la Juventus». E pensare che Aquilani è stato allenato da tutti i candidati allo Scudetto, tranne Sarri: «Allegri è un tecnico bravo a gestire la squadra: sa farti star bene, è un vincente. Spalletti è un ottimo allenatore, ha tutto per dare la giusta sterzata all’Inter; Montella è il più moderno di tutti, punta tantissimo sul possesso-palla. Alla Fiorentina avevamo la squadra giusta per il suo gioco, mi sembra che il Milan ricalchi quella strada. Di Francesco? Sbagliato dare giudizi affrettati su di lui: ha un modo particolare di vedere il calcio, i giocatori devono seguirlo e ha grande personalità».

PASSATO E FUTUROTotti si è ritirato: «La sua mancanza si farà sentire: è la storia della Roma, ma può avere un futuro brillante da dirigente». Chissà se Aquilani tornerebbe alla Roma: «Mi ritengo fortunato ad aver giocato 100 partite con la mia squadra del cuore, ma nel calcio bisogna far delle scelte. All’epoca la mia cessione servì al club, ma mai dire mai». Quindi niente Lazio, neanche se lo chiamasse il suo amico Simone Inzaghi: «Nonostante l’affetto e la stima per Simone, non potrei mai…». Le esperienze con Liverpool e Sporting Lisbona sono state diverse: «La Premier è il torneo più bello del mondo, ma è cambiato tutto nella società: forse avrei dovuto rimanere un anno in più. Il campionato portoghese è sottovalutato e con lo Sporting abbiamo fatto il record di punti; un’altra esperienza all’estero mi piacerebbe, anche per una cultura nuova».

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