Bologna, Della Rocca scalda i motori

Niente Mudingayi, si accende la speranza per Perez e Della Rocca scalda i motori. Alla vigilia della sfida con il Lecce una cosa è certa: Malesani dovrà  rinunciare ad almeno uno degli elementi che compone la diga di centrocampo attorno alla quale è stato costruito il Bologna. E’ successo già  tre volte “? contro Inter, Udinese e Juventus “? e curiosamente i rossoblu hanno raccolto cinque degli otto punti in classifica. Nelle precedenti occasioni mancava Perez, che è sbarcato a Bologna il giorno dopo la sfida con i nerazzurri e poi ha saltato Udinese e Juventus. Questa volta toccherà  a Mudy restare a guardare. Malesani dovrà  rinunciarci per la prima volta nella stagione: il problema ai flessori della coscia destra rimediato a Cagliari, unito agli impegni con Genoa e Brescia di mercoledì e domenica prossima, suggeriscono al tecnico di dare un turno di riposo al centrocampista. A stringere i denti questa volta dovrà  essere Perez e Malesani non lo ha nascosto. “Diego non è mai andato in campo questa settimana, ma oggi stava molto bene”. Il tecnico ne testerà  la condizione questa mattina, nell’allenamento di rifinitura: se il nazionale uruguaiano gli darà  garanzie di tenuta, allora avrà  una maglia da titolare nel centrocampo a tre insieme a Radovanovic ed Ekdal: viceversa, ci sarà  spazio per Della Rocca, provato ieri nell’undici titolare, che già  ha preso il posto di Perez contro l’Udinese. In attacco, la fascia destra sarà  di competenza di Buscè mentre capitan Di Vaio e Meggiorini si divideranno le posizioni di centravanti e fascia sinistra, con Ramirez pronto ad entrare dalla panchina per piazzarsi alle spalle delle punte in caso di necessità . In difesa, spazio agli intoccabili Garics, Portanova e Britos. Per il ruolo di terzino sinistro non ci sarà  spazio per Morleo: l’ex terzino del Crotone ha bisogno ancora di una quindicina di giorni per trovare la condizione. Fiducia quindi a Cherubin, che pare aver vinto il ballottaggio con Rubin. E fiducia nel solito 4-3-3.

Fonte: Il Resto del Carlino