2017
La scelta di Keita sposta gli equilibri scudetto
Settimana chiave per il futuro di Keita: tra volontà, promesse e colpi di scena, il calciatore della Lazio è conteso da Juventus, Napoli ed Inter
Ultimo mese di calciomercato: per tanti una benedizione, per gli appassionati un po’ meno. Del resto sono due facce della stessa medaglia: il brivido per la notizia inattesa relativa alla squadra del cuore, il timore che un calciatore a cui si è legati possa scegliere nuovi lidi. Il caso di Keita Baldé per certi versi è piuttosto definito: di restare dov’è non ne vuole sapere. Non arriverà il rinnovo contrattuale con la Lazio: qualora il club biancoceleste non lo vendesse, si ritroverebbe a perderlo tra pochi mesi a parametro zero. Soluzione che non conviene a nessuno, a maggior ragione quando di acquirenti, alla porta, se ne trovano in abbondanza.
Keita alla Juventus
Il club bianconero è quello che a detta di tanti ha già convinto il calciatore, con un accordo raggiunto da tempo ed in attesa di essere ratificato: non prima di un’intesa con la Lazio che tarda ad arrivare. Probabilmente perché la Juventus, forte della volontà del calciatore, può agire a ribasso sul prezzo del cartellino da versare nelle casse del club capitolino. La voglia bianconera di Keita però non si accorda del tutto con le strategie bianconere: la società torinese ha già prelevato nell’attuale sessione di mercato tali Bernardeschi e Douglas Costa, per la bellezza di oltre novanta milioni di euro. Sommati ai vari Dybala, Cuadrado, Mandzukic, Higuain ed il prossimo recupero di Pjaca creano un certo sovraffollamento nel pacchetto offensivo: nulla che possa spaventare un calciatore di così alto livello e prospettiva, ma allo stato dell’arte – proprio per i pesanti investimenti che giustamente la Juventus ha scelto di effettuare sugli esterni offensivi – non partirebbe di certo in pole position nelle gerarchie dell’allenatore Massimiliano Allegri.
Keita al Napoli
Di oggi la notizia della nuova irruzione partenopea: le parti avevano già trattato in primavera, ponendo le basi di un accordo che – a quanto pare – sarebbe stato raggiunto proprio nello scorso weekend. Ventitré milioni di euro per strappare il sì al presidente biancoceleste Claudio Lotito ed avere l’ok per trattare con l’entourage del calciatore: lì dove, a questo punto, si incontrerebbero le difficoltà più tangibili. Promesso sposo della Juventus, potrebbe essere disposto ad attendere la Vecchia Signora fino all’ultimo istante disponibile e dunque a chiudere la porta ad ogni altra ipotesi, Napoli compreso. Nella macchina di Sarri andrebbe a giocarsi le sue carte con i vari Insigne, Callejon ed il neo acquisto Ounas, considerato il definitivo trasferimento di Mertens in posizione centrale. Non che la concorrenza dunque si attesti su un livello inferiore a quello bianconero: nel Napoli risulterebbe essere carta letale a gara in corso o perfetta risorsa alternativa a quelli che oggi sono da intendere a tutti gli effetti i titolari. Keita può esaltarsi nel calcio di Sarri: ha rapidità, tecnica, fiuto del gol, può progredire nell’intesa con i compagni, nell’interpretazione di un calcio più collettivo e meno individuale. Per lo stato della sua carriera, oggi, Maurizio Sarri appare la guida ideale per l’imminente evoluzione: un diamante che, trattato a dovere, può realmente risultare l’uomo della differenza in questo faccia a faccia scudetto che – almeno nelle previsioni – si prospetta il più agguerrito degli ultimi anni.
Keita all’Inter
A rigor di logica la squadra a cui servirebbe di più: Luciano Spalletti è tuttora in attesa di esterni che possano cambiare il suo mondo, di pedine chiave nella formulazione del 4-2-3-1 base della sua Inter. L’attesa però è diventata fine a sé stessa, al punto da dover riformulare la vicenda Perisic, da separato in casa a calciatore che può – e forse deve, stando così le cose – restare lì dov’è. Dovesse scegliere per convenienza, nel senso di approdare in una squadra comunque dalle ambizioni massime ma da potenziale titolare, il buon Keita dovrebbe optare proprio per l’Inter: in questo organico, considerata la scarsa considerazione per Candreva, l’attaccante senegalese di origine spagnola si ritroverebbe con ogni probabilità ad assumere sin dalle prime battute un ruolo chiave. Pur considerando l’assenza dal fronte europeo che sottrae minutaggio complessivo all’intero organico. Keita tra tre fuochi insomma: il suo futuro non sarà a Roma, ancora da comprendere però se in direzione nord o sud. E nel primo caso, in quale delle due principali articolazioni calcistiche. La certezza: tenuto conto di un girone di ritorno appena disputato da assoluto top player e con numeri da top player, il suo acquisto sposta quanto basta. Chi lo prende fa un colpo, chi non lo prende resta a guardare l’avversaria che si rinforza.