Traverso e il futuro del calcio europeo: «La Superlega? Non è in agenda» - Calcio News 24
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2017

Traverso e il futuro del calcio europeo: «La Superlega? Non è in agenda»

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Andrea Traverso, manager UEFA, parla della situazione presente: «PSG e City dentro le regole. Ci saranno altre misure oltre al FPF. L’Italia…»

Il Fair-Play Finanziario, la vaticinata Super Lega e un possibile scontro con i grandi club. Per l’UEFA è un periodo di rinnovamento dopo l’insidiamento di Ceferin al posto di Platini, ma al tempo stesso pieno di sfide. Lo si deduce dall’intervista che “La Gazzetta dello Sport” ha portato avanti con Andrea Traverso, Managing director, Financial Sustainability & Research per l’UEFA: «Siamo soddisfatti del Fair-Play Finanziario. Abbiamo raggiunto risultati insperati: il calcio perdeva 1,7 miliardi nel 2010, ora siamo sotto 300 milioni.. il sistema cresce ed è sostenibile finanziariamente, ma…». C’è un “ma”: «Negli ultimi due anni qualcosa è cambiato: i diritti tv sono cresciuti in modo vertiginoso, soprattutto sono aumentate le sponsorizzazioni e si sono concentrate in mano a pochi. I primi 10 club del mondo crescono a velocità maggiore». Quindi uno squilibrio che ricalca il nuovo ordine mondiale: «Il mondo va in quella direzione, il calcio non fa eccezione. Ma serve competizione».

CHAMPIONS E SUPERLEGA – La massima competizione europea contribuirà ad allargare questa forbice: «Non c’è solo una variabile, ma dobbiamo intervenire. Raggiunto l’obiettivo della sostenibilità, ora c’è quella competizione dei tornei, della riduzione della forbice per dare equilibrio». Trovarlo non sarà facile, ma altrimenti il calcio rischierebbe qualcosa? «Cresce del 10% annuo. Tutti si stupiscono delle cifre per Neymar, ma i ricavi dei club sono aumentati. Ciò che è in pericolo è la competitività, che deve cominciare nei campionati». E torna il timore Superlega per i maggiori club: «Una lega chiusa non è in agenda e neanche in discussione. Con Ceferin non è un tema». Qualcuno come Agnelli invidia la NFL, magari dimenticandosi che il calcio non è solo la Champions: «Non commento tali parole: il calcio, diversamente dagli sport americani, ha un mercato mondiale e prospettive di crescita enormi».

FPF E ITALIA – Le regole andranno ripensate: «Negli USA esistono tre principi di sostenibilità: norme sportive, finanziarie e redistribuzione dei ricavi. Possiamo adattarle al nostro sistema profondamente diverso. Salary cap, luxury tax – siano hard o soft – possono aggiungersi al FPF, che resterà. Ci sono altre misure, come il tetto alle rose e un massimo di trasferimenti per sessione di mercato. La redistribuzione non è facile, perché negli USA i diritti sono centralizzati; qui lo sono solo in Champions». Tante critiche per le spese a City e PSG, ma Traverso interviene: «Hanno rispettato le regole, perché hanno ricavi enormi; in caso contrario, saranno puniti, ma non possiamo impedire di comprare». Tra i paesi senza visione per il futuro, sembra esserci l’Italia: «Sono cresciuti più lentamente di Inghilterra, Germania e Spagna. Se prevalgono logiche individuali, se non si fa il salto di qualità, il sistema non va. Servono riforme… e lo sanno». Una battuta sul Milan e sul suo mercato estivo: «Nessun club gode di eccezioni, ma il FPF fa i controlli a posteriori. Ognuno è libero, poi ci sono delle conseguenze. Se comprano, è perché è previsto un rientro».

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