L’idea è partita dalla Roma per celebrare la fine della carriera calcistica del Pupone: a raccoglierla è stata Avio, azienda leader nel settore dei lanci spaziali con Vega

Innamorati di Francesco Totti non disperate: dopo aver conquistato il pianeta Terra a suon di gol e giocate, il Pupone è pronto a colonizzare l’intera galassia. Come? Il primo passo sembra essere quello di mandare in orbita la sua maglia numero 10 della Roma: e chissà che qualche alieno non decida di farsi vivo, pur di accaparrarsela. L’idea è di quelle originali e a partorirla è stata l’As Roma, desiderosa di celebrare con un’iniziativa unica la fine della carriera calcistica del suo giocatore simbolo, battezzando allo stesso tempo l’avvio di quella da dirigente. E il diretto interessato non c’ha pensato due volte a dire di sì. Del resto per il primo calciatore a festeggiare un gol con un selfie, pensare di lanciare nello spazio un pezzo di sé non dev’essere stato un problema. Da qui il via libera all’operazione: prima il tweet della Roma, che cinguetta: «Dopo il pallone in Curva, che ne dite della maglia numero 10 nello spazio?». Poi la pronta replica del Capitano:«Ok, io ci sto. Pronto per il lancio». E qui verrebbe da dire: Houston, abbiamo un problema. Sì, perché chi la porta la maglietta di Totti nello spazio? L’intenzione della società capitolina, che non a caso l’ha taggata nel tweet, è quella di coinvolgere Avio, azienda leader nel mercato mondiale dei lanci intergalattici con Vega, che guarda caso ha sede a Colleferro, a pochi passi dalla Capitale. Le condizioni perché l’evento si concretizzi sembrano esserci tutte, dal momento che da Avio hanno già risposto con un:«E se ci pensassimo noi?», che sa già di accordo raggiunto. Del resto, dopo 9 lanci eseguiti con successo, come riporta Eurosport, Vega è pronta ad effettuare il decimo dalla base spaziale ESA di Korou, nella Guyana francese, gestita da Arianespace. Per il lancio numero 10 ecco arrivare il matrimonio con il “10” italiano più forte degli ultimi 20 anni. Scommettiamo che anche le stelle resteranno a guardare, non potranno proprio fare a meno di omaggiare un loro simile.