2017
Come cambia la Juventus con Bernardeschi
Bernardeschi verso la Juventus: si tratta per chiudere, è l’acquisto ideale per Allegri?
Federico Bernardeschi è uscito allo scoperto: il suo agente ha comunicato alla dirigenza della Fiorentina – nella persona del direttore generale Pantaleo Corvino – di non voler prolungare il legame contrattuale con il club, in scadenza a giugno 2019, nonostante una proposta di rinnovo definita importantissima dalla società viola. La conseguenza è unica ed immediata: la Fiorentina si vede costretta ad accelerare i tempi della sua cessione, se non vorrà trovarsi – la prossima estate – con il calciatore in scadenza. Ipotesi che espone al rischio concreto di perdere un patrimonio di tale rilevanza a parametro zero: epilogo di per sé da scongiurare. La soluzione più gettonata si chiama Juventus: c’è già accordo totale con il calciatore, che ha scelto i colori bianconeri per l’evoluzione della sua carriera, da percorrere la trattativa con la famiglia Della Valle.
Bernardeschi alla Juventus, la trattativa
Detto dell’accordo già raggiunto con l’agente del calciatore Bozzo per un quinquennale da tre milioni netti a salire, serve ora l’intesa tra Juventus e Fiorentina: il direttore generale bianconero Beppe Marotta potrebbe spingersi fino a quaranta milioni di euro per convincere il club toscano a privarsi del suo gioiello, muovendosi però da una posizione di forza. Spieghiamoci: la Juventus può valutare il calciatore all’incirca quaranta milioni, ma in caso di diniego della dirigenza viola può far leva su due fattori, ossia la volontà del diretto interessato e l’impossibilità da parte della Fiorentina di ritrovarsi un calciatore così prezioso prossimo alla scadenza contrattuale. Una patata bollente che non conviene gestire sostanzialmente a nessuno: ragion per cui Federico Bernardeschi – senza troppi giri di parole – si avvicina a grandi passi alla Vecchia Signora. L’alternativa è quella di trovare un altro club – italiano o estero – profondamente interessato al calciatore e disposto a proporre un’offerta maggiore, anche soltanto per innalzare la base d’asta. Ipotesi complesse: l’attualità consiglia di mettersi al tavolo con la Juventus e raggiungere un accordo che accontenti il più possibile tutte le parti in causa.
Come va a modificare la Juventus di Allegri
Ma l’eventuale innesto di Federico Bernardeschi come cambia la Juventus di Massimiliano Allegri? La rivoluziona? La migliora efficacemente? O la lascia orientativamente invariata? Partiamo dall’analisi delle esigenze: la macchina (quasi) perfetta della Juventus 2016-17 è ottimizzabile di fatto acquistando esterni offensivi che siano più tecnici e talentuosi di Cuadrado e Mandzukic. Non parliamo di punti deboli sia chiaro, ma – rispetto al complesso della squadra – delle pedine più perfettibili: il croato è adattato in un ruolo che per caratteristiche non gli appartiene, il colombiano fatica ad incidere quando i livelli della competizione diventano massimi, o comunque nel suo ruolo esistono interpreti decisamente più accreditati. Dunque in termini strettamente analitici Bernardeschi la Juventus la cambia eccome: è proprio il tassello mancante, l’esterno di qualità ed inventiva che – al netto della sequela di infortuni occorsi allo straripante Marko Pjaca ammirato ad Euro 2016 – non figura nella rosa a disposizione di Allegri. Mancino puro, la collocazione naturale nel 4-2-3-1 del tecnico toscano è sulla corsia destra offensiva: lì dove può rientrare sul piede forte e fare la differenza con la doppia soluzione della conclusione personale e dell’assist ai compagni. Negli anni ha imparato a disimpegnarsi piuttosto bene anche in posizione centrale o sulla sinistra, dove comunque appare limitato da un impiego del piede destro non particolarmente brillante. Ricapitolando: due posizioni nel 4-2-3-1, quelle di trequartista destro o centrale, una in un eventuale 4-3-3 (attaccante destro), una nel 4-3-1-2 (trequartista) di inizio stagione.
Può fare la differenza?
Secondo quanto appena esposto, Bernardeschi va sia a riempire la casella dell’attaccante esterno a destra che quella del trequartista del 4-3-1-2: non dimentichiamo come Allegri ad inizio stagione fu costretto ad impiegare Pjanic in quel ruolo, adattando dunque un profilo che si comporta decisamente meglio nella sua zona di competenza. L’ultima stagione è quella che ne ha finalmente accresciuto i numeri: dopo due campionati da tre reti complessive, nella Serie A 2016-17 ha timbrato il cartellino in ben undici occasioni. Quattordici le firme complessive della sua stagione, con cinque assist a referto: classe ’94, era l’ora di lasciare segno sotto questo aspetto. Perché puoi essere bello ed aggraziato quanto vuoi, ma se non ti rendi fruttifero e funzionale in un top club difficilmente ci finisci. Ventitré anni dunque ed una carriera in procinto di ricercare il grande salto: è ritenuto presto soltanto in Italia per via di una mentalità purtroppo radicata e che si fa fatica ad estirpare. Altrove non funziona così e se sei valido ti buttano nella mischia già a diciotto o diciannove anni. Magari rischiando, ma al contempo accarezzando l’opportunità di ritrovarsi un fuoriserie fatto in casa o da allevare tra le proprie mura. I recenti epiloghi delle nazionali giovanili, sia l’Italia Under 20 che 21, spiegano in pieno il concetto: puoi fare il fenomeno quanto vuoi, ma non appena incontri una nazione che punta sin da subito sui suoi migliori talenti, si torna a casa. Bernardeschi dunque non approda alla Juventus con le stimmate della grande promessa, ma – anche per via del suo valore economico – come qualcuno presto chiamato a dimostrare quanto vale, a conferire un chiaro valore al tutto. Ne è in grado? Può essere lui l’uomo deputato a far saltare il banco, lì dove per far saltare il banco s’intende percorrere quell’ultimo scalino che consente di guardare negli occhi il Barcellona o il Real Madrid di turno? Del resto chi potrebbe, se non marziani – appunto – del livello di Messi e Ronaldo. Il punto però resta: la Juventus avrebbe dovuto rispondere alla sconfitta di Cardiff con qualcosa di più estremo rispetto al pur ottimo Bernardeschi? La risposta in tal senso può anche risultare affermativa, a patto che non si riversi sulle spalle del calciatore al primo passo falso. Non solo non sarebbe giusto, ma anche controproducente: non converrebbe a nessuno. E quando una cosa non conviene a nessuno sostanzialmente non la si compie. Juventus e Bernardeschi, è una storia tutta da vivere. Con buona pace dei tifosi della Fiorentina, certamente non intenzionati a riscrivere le pagine riservate al noto affaire Roby Baggio.
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