Il c. t. della Nazionale Cesare Prandelli nel corso di un’intervista rilasciata per L’Uomo Vogue ha raccontato di sè e di questi suoi primi mesi alla guida della selezione azzurra: “Non ho mai vissuto questo incarico come una scomoda eredità : credo fermamente che la Nazionale che non ha dato soddisfazioni all’ultimo Mondiale meriti a pieno il rispetto di tutto il Paese. In questo preciso momento contano i risultati. Cerco di applicare il metodo della meritocrazia: ritengo che fare le convocazioni tenendo ben presente chi è più in forma e chi sta facendo meglio con le proprie squadre sia un dovere – riprende calciomercato.com – . Intendo raggiungere i risultati attraverso il così tanto agognato ‘bel gioco’, ma sono consapevole di non poterlo fare immediatamente. Infanzia? Da bambino frequentavo molto spesso lo studio di uno zio pittore: ancora oggi se chiudo gli occhi riesco a ricordare gli odori dei colori e dei solventi che utilizzava per dipingere. Firenze? Vivere in riva all’Arno per un appassionato d’arte è come per un ghiotto essere in una pasticceria”.