Paulo Sousa, vicino all’addio alla panchina della Fiorentina, ha parlato del suo biennio in viola e del lavoro svolto

Paulo Sousa, ormai quasi ex allenatore della Fiorentina, ha fatto il punto sul suo biennio in viola ai microfoni di Sport Week: «A Firenze credo di aver lavorato bene, sono riuscito a far crescere i miei giocatori e ne sono contento. Per me il calciatore è un processo, non un progetto. I progetti hanno inizio e fine, il processo comincia ma non ha una fine. Io devo guidarli per far sì che il loro processo di crescita non finisca. Ai miei giocatori ho dato la gioia di venire ad allenarsi e la consapevolezza di potersela giocare con qualsiasi avversario. Lascio anch’io un po’ di arte e un po’ di cultura in una città che fa della propria storia e cultura un vantaggio. Se Firenze mi ha capito? Vivo per essere me stesso e so bene di non poter piacere a nessuno. Del resto non c’è riuscito neanche Gesù Cristo, il più grande comunicatore di sempre. Ammetto, però, che fa sempre piacere vedere riconosciuti i proprio sforzi».