L'ex allenatore del Torino sbotta: «Juve, questa è sudditanza mafiosa» - Calcio News 24
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2017

L’ex allenatore del Torino sbotta: «Juve, questa è sudditanza mafiosa»

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ezio rossi

Juventus-Torino, polemica senza fine. Anche l’ex giocatore ed allenatore granata Ezio Rossi sbotta dai social contro le decisioni arbitrali nel Derby della Mole: «In certi giri funziona così»

Polemiche su polemiche e ancora polemiche: Juventus-Torino, nel day after, è ancora nel mirino della rete. Il Derby della Mole è finito al centro delle querelle tra tifosi per alcune scelte arbitrali che non sono piaciute molto ai tifosi, ma nemmeno a chi era in campo o poco distante (Torino, Mihajlovic: «Errore su Acquah evidente») e che hanno causato, soprattutto nel fine partita, una serie infinita di dibattiti. Alla fine della gara, poi, ne sono successe di tutti i colori: dai presunti insulti razzisti rivolti in cuffia al difensore della Juventus Mehdi Benatia durante una intervista post-partita (Juventus: insulti per Benatia, la società vuole le scuse), agli immancabili sfottò sui social per il gol subito dal Torino a tempo praticamente scaduto da Gonzalo Higuain. Ai tifosi granata resta l’amaro in bocca soprattutto per quell’espulsione, quella di Afriyie Acquah, che ha cambiato inevitabilmente il corso della gara: un altro errore arbitrale a favore della Juventus in un derby? Difficile dirlo con certezza, ma probabilmente questa volta il fischietto di gara Paolo Valeri ha davvero preso un grosso abbaglio per una segnalazione errata del quarto uomo Alessandro Costanzo.

Ezio Rossi: «Juventus, sudditanza mafiosa»

A buttare benzina sul fuoco allora ci ha pensato pure qualche addetto ai lavori: Ezio Rossi, per esempio, ex giocatore del Torino tra il 1981 e il 1983 ed il 1985 ed il 1990, poi successivamente pure allenatore della squadra granata dal 2003 al 2005: uno dei simboli del Toro insomma, abbastanza conosciuto dalla tifoseria. L’ex tecnico torinista ha scritto sul proprio account personale Facebook (ma visibile da tutti) subito dopo la fine della partita: «Sono una persona penso equilibrata, odio le ingiustizie, ma adesso basta! Il quarto uomo che espelle un giocatore, sudditanza mafiosa… e non ne avrebbero bisogno!». Stamane Ezio Rossi ha anche provato a correggere un po’ il tiro, ribadendo però nella sostanza gli stessi concetti: «Vorrei precisare il mio pensiero, la Juve è una grande società, ha una grande squadra, merita di vincere i campionati, a livello tecnico, ma nel calcio si è creato un sistema mafioso, di sudditanza al potere, arbitri-media, che ne favoriscono il dominio. E le grandi squadre a seconda dei periodi ne guadagnano, senza averne bisogno. Juve, Milan, Inter a rotazione negli ultimi a quarant’anni ne hanno giovato, un gradino sotto Roma, Napoli e Lazio, le altre devono subire e basta. Questo è lo specchio dell’Italia, dove se entri in certi giri sei qualcuno e lavori con profitto, che tu sia onesto oppure no».

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