2017
Moggi: «Agnelli? La storia della ‘ndrangheta è una c…»
Le dichiarazioni di Luciano Moggi in merito ai recenti sviluppi del caso Agnelli – Juventus e relative intercettazioni telefoniche
Nel corso di una lunga intervista rilasciata a Libero, l’ex dirigente della Juventus, Luciano Moggi, ha parlato dei recenti sviluppi riguardanti le intercettazioni del presidente della Juve, Andrea Agnelli, in merito alla questione dei rapporti con gli ultras: «Il nome della Juventus è quello che fa più rumore, quindi quando si parte con un’inchiesta si prende quello. È la solita tecnica, anziché fare indagini a tappeto per estirpare il fenomeno, si confeziona su misura un capo d’accusa su un soggetto più importante e lo si dà in pasto ai media per accreditare il proprio lavoro. L’anno scorso per tre partite al fianco della panchina del Napoli ha stazionato un soggetto definito ‘pericoloso’. Perché la Bindi all’Antimafia non ha fatto nulla, perché nessuno ha denunciato? In Italia se emergi ti tagliano la testa. L’unico problema di Andrea Agnelli è di aver fatto troppo bene. Ha fatto rinascere la Juve dopo anni bui, coniugando perfettamente i successi sportivi al guadagno economico e si è affidato a collaboratori capaci come Marotta e Paratici. La storia della ‘ndrangheta è una cazzata, se leggi e non sai puoi pensare di tutto, anche che il Consiglio di Stato mi abbia radiato, quel che appare non è la verità. Quando ti occupi di calcio, ti avvicinano migliaia di persone, magari anche solo per un selfie. Tu non puoi chiedere a tutti di esibire il suo casellario giudiziario. Andrea può darsi abbia sottovalutato, di sicuro non sapeva. La Federazione dovrebbe tutelarlo anziché lasciarlo esposto».