2017
Vitale: «Cesena, posso dare di più. Futuro? Spero alla Juventus. Su Allegri…»
Mattia Vitale, centrocampista del Cesena di proprietà della Juventus, ha raccontato la sua carriera, ha parlato del presente ma anche del futuro. Le ultimissime notizie
Mattia Vitale è uno dei giovani più promettenti che stanno calcando in questa stagione i campi della Serie B. Il centrocampista classe 1997 ha lasciato in estate la Juventus per unirsi al Cesena con la formula del prestito con diritto di riscatto e controriscatto. Vitale ha esordito in Serie A nel 2015/2016 con la maglia della Vecchia Signora e ha avuto parole di riguardo per mister Massimiliano Allegri. Il giovane centrocampista si è raccontato in esclusiva a “calcionews24.com“, parlando dei desideri presenti e futuri, dell’annata in Romagna, del passato tra Persiceto 85, Bologna e Juve, e di tanto altro ancora.
- Avete disputato una grandissima Coppa Italia, sfiorando l’impresa con la Roma, ma siete 17esimi con 31 punti: traccia un bilancio della stagione. Ti aspettavi questa annata? Perché questa doppia faccia del Cesena?
«Quando sono arrivato non mi aspettavo di trovarmi nelle zone basse della classifica perché abbiamo una squadra che sulla carta è tra le migliori del campionato ma siamo lì e dobbiamo lottare per la salvezza, sperando che ci girino anche bene le partite perché ultimamente, contro ogni avversario, subiamo un tiro in porta e un gol, e tutto questo è assurdo».
- Avete vissuto un cambio di allenatore, da Drago a Camplone: cosa non ha funzionato con il primo? Cosa ha portato il secondo?
«Con Drago sono mancati i risultati perché avevamo un bel gioco ma non sono mai arrivati i risultati mentre mister Camplone ha impostato tutto sul gioco palla a terra, ci ha dato alcuni accorgimenti tattici che all’inizio hanno portato dei frutti con 4 risultati utili consecutivi in casa mentre adesso stiamo tornando quelli che eravamo prima e non va bene, dobbiamo invertire la tendenza».
- Nell’ultima gara di campionato avete pareggiato contro il Vicenza, la vittoria manca ormai da 1 mese (1-2 a Carpi il 5 febbraio) ma nelle ultime 6 avete perso solo una volta: cosa manca per sbloccarvi definitivamente e quindi per avere qualche vittoria in più? Il mister dopo il Vicenza vi ha criticato, parlando di squadra presuntuosa e che si accontenta: sono questi i due problemi maggiori del Cesena?
«Non andiamo in campo per accontentarci, non scendiamo in campo e ci accontentiamo del pareggio, ci proviamo fino alla fine a vincere ma se non arriva il risultato è anche colpa nostra. Forse ha ragione il mister sulla presunzione, forse ci sentiamo più forti e affrontiamo alcune partite sottogamba ma dobbiamo cercare subito di cambiare atteggiamento altrimenti rischiamo di non salvarci».
- Sabato prossimo affronterete la Spal, una delle sorprese del campionato, seconda in campionato a -1 dalla capolista Frosinone. Loro si sono rinforzati a gennaio ingaggiando, tra gli altri, Floccari. Come potete metterli in difficoltà? Cosa deve fare il Cesena per uscire dal Mazza con i 3 punti?
«Con la Spal dovremo correre, correre e correre, lottare su ogni pallone e dovremo cercare di essere concreti in zona gol perché nell’ultimo periodo abbiamo creato tanto ma abbiamo concretizzato poco e in più dovremo stare attenti in fase difensiva perché loro sono una squadra compatta e dovremo stare attenti in ambo le fasi».
- Facciamo un salto indietro. Sei nato a Bologna e hai mosso i primi passi da calciatore nel Persiceto 85, prima di approdare nel Bologna: che ricordi hai di quelle esperienze?
«Al Persiceto andavo al campo di allenamento per divertirmi e per passare il tempo mentre al Bologna, inconsciamente, iniziavo a maturare l’idea di diventare un calciatore e quindi andavo ad allenarmi con la voglia di migliorare e di far bene».
- Nel 2011 il passaggio alla Juventus: è stato difficile lasciare la terra d’origine o era più forte l’emozione per il trasferimento in bianconero?
«Non è stato difficile perché appena mi hanno detto dell’interesse della Juventus io ho detto subito di sì, senza nemmeno pensarci. Nei primi mesi ero spaesato perché non conoscevo l’ambiente ma dopo è andato tutto per il meglio».
- Mister Allegri ha avuto un occhio di riguardo per te e ti ha fatto collezionare due presenze in A contro Parma e Cagliari: raccontaci le tue emozioni.
«Ringrazio mister Allegri per tutto perché, oltre alle partite che mi ha fatto giocare, mi ha aiutato negli allenamenti e mi ha fatto crescere tanto. La prima volta che mi ha messo in campo, a Parma, non mi aspettavo di entrare perché stavamo perdendo 1 a 0 e avrei pensato di tutto tranne che di entrare in campo. C’era un po’ di emozione ma ho cercato di dare tutto. La seconda volta con il Cagliari ero un po’ più sciolto ma è stata un’emozione ancora più bella perché mi ha fatto esordire allo Juventus Stadium».
- A chi ti ispiri e a quale giocatore ti paragoneresti?
«Ho avuto la fortuna di allenarmi con Pirlo, Pogba e Marchisio, tre giocatori che ricoprono il mio ruolo. Non so a chi assomiglio di più, bisognerebbe chiederlo ad altri, io non riesco a paragonarmi ad altri calciatori».
- Sei a Cesena in prestito con diritto di riscatto e controriscatto, hai collezionato 18 presenze tra campionato (15) e Coppa Italia (3): sei soddisfatto dal punto di vista personale di questa avventura e cosa ti aspetti da questo finale di stagione?
«Mi aspetto di salvarmi con il Cesena e di collezionare più presenze possibile ma fino a questo punto sono abbastanza soddisfatto, dico abbastanza perché sento di non aver dato tutto quello che potevo, mi sento un po’ con il freno a mano tirato».
- Dove ti vedi tra 10 anni?
«Spero di tornare alla Juventus, il sogno è quello: vorrei giocare in una big d’Europa».
Si ringrazia la società Cesena Calcio e Mattia Vitale per la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.