2017
Inzaghi: «Vittoria da squadra matura. Keita-Milinkovic? Ecco cosa è successo»
Simone Inzaghi, allenatore della Lazio, ha parlato dopo la vittoria dei biancocelesti in casa del Bologna. Le sue parole e le ultimissime notizie
Simone Inzaghi, allenatore della Lazio, ha parlato a “Sky Sport“, dopo lo 0-2 di Bologna. Queste le sue parole: «Quarto posto? L’ho detto alla vigilia: dobbiamo affrontare partita dopo partita. Siamo tra le prime 4-5 dall’inizio del campionato e il nostro obiettivo è rimanere lì, poi vedremo. Sicuramente stiamo crescendo, stiamo giocando un buon calcio e venire qui a Bologna e vincere non era semplice dopo il derby giocato in settimana che ci ha fatto spendere tante energie. I ragazzi sono molto disponibili. Siamo venuti qui e dovevamo giocare 4-3-3. Alla vigilia abbiamo letto della possibilità del Bologna di giocare a 3 e dopo il riscaldamento ho scelto di giocare con la difesa a 3 e i ragazzi sono stati bravissimi. Keita-Milinkovic? Non era successo niente. Al momento del cambio, per una palla precedente, ognuno ha detto la propria ma alla fine i due si sono abbracciati, hanno esultato insieme ed è stato bello vederli abbracciati».
LE PAROLE DI INZAGHI DOPO BOLOGNA vs LAZIO – Prosegue Inzaghi: «Noi avevamo preparato una determinata gara ma avevo avvertito la squadra della possibilità che il Bologna sarebbe andato in campo con la difesa a 3 e abbiamo giocato con le uscite uguali a quelle di mercoledì nel derby. Mercoledì de Vrij aveva fatto il centrale, oggi ha fatto il centrale di destra e per un allenatore c’è solo grande piacere nel vedere la disponibilità di questa squadra. Dopo il derby poteva capitare qualcosa di strano ma questi ragazzi sono straordinari. Parolo? Magari a volte si vede un po’ meno, quando non fa gol lo si nota meno, ma è un giocatore importantissimo, ha grandissime letture: è un centrocampista che ragiona da attaccante, un grandissimo giocatore. Poi vorrei sottolineare anche la prova di Murgia, un ’96, che fino all’anno scorso giocava in Primavera e ha fatto bene. Pippo? Lo sento, è primo in classifica con il Venezia e spero possa portare il club in Serie B perché ha avuto l’umiltà di calarsi in una categoria che aveva conosciuto a 18-19 anni».