2018

52 buoni motivi per cui bisogna continuare a credere al VAR

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Tanti sono stati gli errori arbitrali evitati dalla tecnologia, al netto di sbavature ed imprecisioni c’è stata più giustizia nel calcio

Dopo i quattro giorni di fuoco vissuti dal nostro calcio bisogna ragionare a mente fredda e lucida. Le polemiche iniziate il 3 gennaio con il derby di Coppa Italia tra Juve e Toro, proseguite poi sabato 6 gennaio nel posticipo tra Cagliari e Juventus hanno messo, ancora una volta, nel mirino la Video Assistant Referee, meglio nota come la VAR. Ma un approccio disinteressato e obiettivo di questa stupenda tecnologia fa saltare subito all’occhio un dato, anzi un numero: 52. Sono le volte che, in 20 partite, il VAR è intervenuto correggendo un errore dell’arbitro. Senza VAR sarebbe stato peggio, molto peggio: alcuni gesti violenti non sarebbero stati sanzionati (Bonucci, De Rossi…), alcune squadre avrebbero avuto più punti di quanti meritassero sul campo e altre sarebbero state ingiustamente penalizzate. É bene ricordare, però, che questa tecnologia è sperimentale, monitorata costantemente dalla FIFA in vista del mondiale russo. Trattandosi di sperimentazione non c’è nulla di definitivo, la Serie A 2018/2019 potrebbe partite tranquillamente senza l’ausilio del VAR se si dimostrasse nociva e inutile per l’arbitro in campo.

Ma i dati, per ora, dicono esattamente il contrario: come detto gli errori evitati sono 52 ai quali vanno aggiunte le tre correzioni in Coppa Italia. Si tratta dei casi in cui la video assistenza ha cambiato in corso una decisione dell’arbitro o con una presa d’atto dello stesso direttore di gara davanti al monitor a bordo campo oppure con una comunicazione radio. La lista degli errori scongiurati in Serie A è molto lunga: detto delle manate di Bonucci e De Rossi si può ricordare il rigore tolto alla Lazio contro l’Inter (non c’era il fallo di mano di Skriniar) o addirittura i tre errori corretti in Chievo-Atalanta (togliendo un gol e un rigore ai bergamaschi salvo poi concedergliene un altro solare). In Coppa Italia importante è stato il gol tolto all’Inter contro il Milan per fuorigioco di Ranocchia.

Gli errori ci sono stati, inutile negarlo ma con il passare delle giornate sono drasticamente diminuiti, come si è ridotto anche il tempo di attesa per una decisione. All’inizio vi erano difficoltà a reperire le immagini o a maneggiare gli strumenti ora invece è tutto molto più rapido e istantaneo facendo tirare un sospiro di sollievo al capo dell’AIA Nicchi che ha detto: «Non si torna indietro ma si va avanti per migliorare la VAR». Infantino è molto felice dell’esperimento italiano, tanto da ipotizzare che la FIFA adotterà la tecnologia a partire dal mondiale di quest’anno. D’altronde dopo la partenza in Italia e in Germania anche i paesi più scettici si stanno allineando: la Spagna introdurrà il VAR a partire dalla prossima stagione, come la Ligue 1. Mentre in Inghilterra la sperimenteranno nel turno di FA CUP tra Brighton e Crystal Palace.

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