2017

Maksimovic e non solo, ecco i 5 flop di mercato del 31 agosto

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Il 31 Agosto regala sempre storie e avvenimenti da raccontare. Colpi importanti e flop clamorosi hanno sempre contraddistinto questo frenetico ultimo giorno di mercato

L‘Hotel Melià a Milano è sede negli ultimi anni del atto conclusivo del calciomercato estivo, luogo dove i dirigenti, giornalisti e calciatori si dirigono per concludere gli ultimi affari in sospeso. Il 31 agosto è anche famoso per i colpi chiusi sul “gong”, colpi che si sono rivelati degli ottimi affari o dei terribili flop. In questo articolo analizzeremo quali sono stati i migliori cinque peggiori acquisti effettuati l’ultimo giorno di mercato.

ELJERO ELIA
Ala dotata di grande rapidità di piedi e notevole accelerazione, abile anche nel dribbling. Privilegia progressioni palla al piede sulla sua fascia di competenza, per poi accentrarsi e provare la conclusione. Tutte queste qualità a Torino i tifosi bianconeri non le hanno viste. Pagato 9 milioni più bonus il 31 agosto 2011 fa il suo esordio il 25 settembre  in Catania-Juventus. Nelle uscite successive il giocatore non riesce però a convincere l’allenatore Antonio Conte, che lo utilizza col contagocce e spesso lo fa accomodare in panchina o in tribuna. Alla fine di un campionato per lui non esaltante, Elia può comunque fregiarsi della vittoria dello scudetto. Il 10 luglio 2012 passa ufficialmente al Werder Brema per un importo di 5,5 milioni di euro più 2 milioni di bonus.

FELIPE MELO
Su esplicita richiesta di Roberto Mancini, Felipe Melo e Alex Telles arrivano l’ultimo giorno di mercato dal Galatasary. Offre buone prestazioni fino al 20 dicembre quando contro la Lazio causa il rigore che vale la seconda sconfitta in campionato e soprattutto si fa espellere nel finale per un intervento killer ai danni di Lucas Biglia che gli costa tre giornate di squalifica. In seguito non riesce a ripetersi come nella prima parte di stagione e chiude l’anno con 28 presenze e 1 gol.La stagione seguente finisce ai margini della rosa con il nuovo allenatore Frank de Boer giocando solo 10 partite; in tutto con l’Inter in un anno e mezzo ha giocato 38 partite e segnato 1 gol per poi essere ceduto al Palmeiras.

JOE HART
Il 31 agosto 2016, dopo essere stato messo ai margini del Manchester City dal tecnico Guardiola approda in Serie A, venendo ceduto in prestito al Torino per un anno. Un colpo che fa impazzire i tifosi granata che accorsero numerosi sotto la sede del Torino al momento della firma. Il portiere della nazionale inglese però, ed è una costante nella sua carriera, alterna ottime partite dove blinda la porta a vere e proprie uscite inspiegabili. Celebre la “papera” contro l’Atalanta all’esordio o la sfida contro l’Inter a San Siro in occasione del primo gol di Icardi. Al termine della stagione torna al Manchester City mentre il Toro si affida al più esperto Sirigu.

NIKLAS BENDTNER
Una carriera scintillante all’Arsenal, 50 gol in 170 presenze, poi il tracollo. Il 31 agosto 2012 si trasferisce in Italia, alla Juventus, in prestito con diritto di riscatto. Arrivato a Torino in sovrappeso, durante la stagione juventina soffre di diversi problemi fisici e alla fine termina l’esperienza torinese in negativo. Sceglie la maglia numero 17, con la quale debutta il 22 settembre successivo, subentrando a Fabio Quagliarella nella vittoria casalinga di campionato (2-0) contro il Chievo. ll 28 ottobre 2012 gioca la partita vinta 3-0 contro il Catania favorendo l’assist ad Arturo Vidal. Durante la sfida giocata contro la Sampdoria, cade male e dev’essere operato al polso sinistro. Ripresosi, gioca la partita di Coppa Italia contro il Cagliari: durante l’incontro s’infortuna nuovamente, questa volta all’adduttore della coscia sinistra che gli causa il distacco del tendine: l’operazione, con tempi di recupero almeno 3 mesi,pone fine alla sua stagione. Con la maglia bianconera colleziona in totale 11 presenze, 2 assist e 0 gol. Terminata l’esperienza a Torino, durante la quale vince il suo primo scudetto, fa ritorno all’Arsenal.

NIKOLA MAKSIMOVIC
Dopo un’estenuante trattativa con il Torino, viene ceduto il 31 agosto 2016 al Napoli in prestito a 6 milioni con obbligo di riscatto fissato a 20 milioni. Poco più di 1000 minuti in campo, Maksimovic ci ha messo un po’ per ambientarsi e per entrare perfettamente nelle idee tattiche di Sarri, provenendo da tutt’altra impostazione. L’allenatore toscano l’ha aspettato, ritrovatosi poi obbligato a gettarlo nella mischia con i problemi fisici di Albiol prima di Natale. Anche un gol nel suo campionato, quello in Calabria contro il Crotone, ma di sussulti così ce ne sono stati davvero pochi. Dopo la gara interna contro la squadra di Gasperini, persa dai partenopei, in completa difficoltà per tutto il match, Sarri non l’ha più schierato e, nelle poche occasioni in cui aveva bisogno di un sostituto al centro della difesa, gli ha preferito Chiriches. La speranza è che dopo un anno di convivenza con Albiol e Koulibaly il difensore serbo completi il suo percorso di crescita e conquisti il posto da titolare; altrimenti per il Napoli si concretizzerà una pericoolosa minus valenza.

 

 

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