2013

28^ giornata, l?analisi: Balotelli, Pandev e Insigne, tutto torna. Splendida Fiorentina

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Chiave di svolta del campionato: non che la riconferma della Juventus sia mai stata realmente in dubbio, ma al Napoli va dato merito – fino a ieri – di aver mantenuto aperto il discorso scudetto evitando di aver assistito ad una Serie A in versione 2006-07, con l’Inter campione senza avversari. Chi in B (la Juve stessa), chi penalizzato, vedi il Milan. Ecco nel dettaglio quanto accaduto nel ventottesimo turno di campionato.

VOLA LA JUVE, TILT NAPOLI, CORSA MILAN – La squadra di Conte non disputa una delle sue migliori prestazioni contro un Catania piuttosto ordinato ma la spunta nell’extra-time grazie ad una rete di Giaccherini ispirata da un fenomenale Pogba, vero crac della stagione con El Shaarawy. Vittoria dal sapore doppio perché in concomitanza con la pesante sconfitta del Napoli al Bentegodi: il Chievo vince senza strafare, i partenopei sbagliano ancora una volta l’approccio alla gara e la reazione è confusa. Basta un blackout di Hamsik e Cavani per disorientare una squadra priva di altri riferimenti offensivi. I punti di distacco dalla Juve ora sono nove, Napoli che deve inevitabilmente guardarsi le spalle dalla strepitosa rincorsa del Milan: il Diavolo passa anche a Genova grazie ai numeri impressionanti dei suoi attaccanti. Basti pensare a tale circostanza: Mario Balotelli, approdato in Italia poco più di un mese fa e con cinque presenze in campionato, ha all’attivo un solo gol in meno dei sei totalizzati in coppia da Pandev ed Insigne. La squadra di Ballardini in flessione soltanto sotto il profilo dei risultati: non sono mancate le prestazioni sia nella sconfitta dell’Olimpico contro la Roma che in quella casalinga subita dalla banda Allegri.

SCONTRI PER L’EUROPA: LEZIONE DI CALCIO FIRMATA MONTELLA, INTER AL TAPPETO – Impressionante la prova di forza della Fiorentina all’Olimpico: Montella aveva chiesto alla squadra gli attributi più volte mancati al momento del salto di qualità, che inevitabilmente doveva passare da una vittoria pesante. Detto, fatto: illuminata dalla mostruosa intelligenza di Borja Valero – la finta in occasione del gol di Jovetic è uno spot per il calcio – e dalla sapienza di Pizarro, la Fiorentina gira alla perfezione e per la Lazio si è manifestato un vero e proprio incubo. Viola ora quarti, attesi ad un rush finale in cui saranno giocoforza chiamati ad ulteriori verifiche sul piano della personalità. Crolla senza particolari sorprese un’Inter priva di identità e soluzioni di gioco: ne approfitta un Bologna – trascinato dai soliti Diamanti e Gilardino – a cui sarà parso tutto fin troppo semplice. La Roma manca la sua quarta vittoria consecutiva e rimanda l’aggancio al treno europeo: bravo Andreazzoli in avvio a modificare l’assetto base lasciando Osvaldo in panchina ed optando per una Roma più agile. L’asse Totti-Florenzi funziona nei minimi dettagli, con il primo ad illuminare ed il secondo ad inserirsi con tempi perfetti studiati dal maestro Perrotta: poi l’inspiegabile avvicendamento tra Totti ed Osvaldo con la Roma che smette di giocare e quest’ultimo che fallisce nei minuti di recupero un’occasione clamorosa. Udinese salvata ancora da Muriel, al quinto gol dopo il pesante infortunio che lo ha estromesso dal campo per l’intero girone d’andata.

LE ALTRE: PALERMO VERSO LA B, DUE TRIPLETTE E PRIMA VITTORIA DEL PARMA NEL GIRONE DI RITORNO –  Rosanero sotto choc: Gasperini aveva annunciato uno scontro diretto da dentro o fuori con il Siena, vincono meritatamente i toscani che continuano a sperare e condannano i siciliani ad una rimonta tanto ardua quanto lo è trovare parole per il valzer di panchine orchestrato da Zamparini. Il Parma ritrova i tre punti dopo nove giornate grazie alla tripletta di Amauri nei dieci minuti finali di un rocambolesco Parma-Torino: i granata hanno perso quella solidità difensiva che li aveva distinti nel girone d’andata. Altra tripletta in un Is Arenas tristemente chiuso al pubblico: la realizza un devastante Ibarbo, spazzata via una Sampdoria troppo fragile in retroguardia ed in sofferenza rispetto alla velocità degli attaccanti sardi. Programma concluso dalla vittoria dell’Atalanta su un Pescara, va ribadito, costruito inadeguatamente per la massima serie calcistica italiana: doppietta di Denis e tre punti in portafoglio verso una salvezza che dovrebbe arrivare senza eccessive sofferenze.

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