2014

250 sberle ai professoroni

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Le incomprensibili critiche a Mario Gomez

SERIE A FIORENTINA MARIO GOMEZ – In Italia, è storia nota, si mette in discussione anche uno con un passato da 250 reti (225 a livello di club e 25 con la nazionale tedesca): quel che stona è l’inconsapevolezza del momento, lì dove i campioni dalle parte nostri non abbondano affatto – per servirsi di un eufemismo – ed i pochi rimasti vengono crocifissi per qualche prestazione sottotono.

IL MOMENTO DI GOMEZ – Sì, perché è di questo che stiamo parlando: un momento di appannamento, peraltro decisamente dovuto considerando le sventure della passata stagione. Un infortunio pesante e diverse altre scocciature, elemento nuovo per chi – andatevi a leggere le statistiche – è l’essenza della certezza in termini di costanza e rendimento. Mario Gomez, tra Stoccarda e Bayern Monaco, va in doppia cifra dalla stagione 2006-07: può bastarvi? Se avete bisogno di ulteriori elementi circoscrivete il quinquennio 2007-2012 e segnatevi i seguenti numeri: 28, 35, 14, 39, 41. Sono le reti complessive stagionali messe a segno dal fenomeno tedesco: cifre che urlano forte e chiaro ed oltre ogni ragionevole dubbio. Qui invece si crea un’inchiesta su tre partite ufficiali – due di campionato ed una d’Europa League – che fanno seguito a quella preparazione estiva che per uno dotato della sua struttura fisica non può certo essere una passeggiata.

ED ANCHE IN UNA STAGIONE DISASTROSA… – Anche nell’Annus Horribilis della sua carriera, quello che per intenderci gli è costato il glorioso Mondiale con la sua Germania, Gomez ha trovato tempo e modo per dimostrare di quale pasta è fatto: in Europa League sul campo della devastante Juventus di Conte alla prima palla buona ha fatto centro con un colpo da centravanti di primissima fattura internazionale. Un movimento che ha spaccato in due la retroguardia bianconera, una conclusione che ha freddato un portiere del calibro di Gianluigi Buffon: a chi non conosce il calcio europeo e dunque poco sa del passato di questo attaccante già solo quell’azione dovrebbe bastare. O quantomeno far insorgere più di un dubbio. Eppure di critiche infondate, quasi ridicole, se ne sentono e leggono ogni giorno. Zittiscili Mario.

LA FIORENTINA PUO’ AGEVOLARLO – Qualcuno azzarda finanche la tesi del bollito: troppo vecchio, il meglio oramai lo ha dato. Poi vai a leggere la carta d’identità ed alla voce data di nascita ti ritrovi un 10 luglio 1985. Ora chi ha appena compiuto 29 anni è finito. Bando alle cretinate: Mario Gomez è nell’elite dei centravanti del nostro torneo ed ancora tra i più strutturati a livello internazionale, la qualità della Fiorentina può agevolare il ritorno al gol e di conseguenza agli standard che gli sono consoni. La qualità della mediana può innescarlo per vie centrali sia da sponda per l’inserimento dei compagni che in profondità sulla linea del fuorigioco, l’impressionante rapidità di Cuadrado – e perché no di Marin – rifornirlo di quei cross che da sempre ne hanno esaltato le caratteristiche. Manca poco: un gol per sbloccarsi e poi il solito Gomez. Qualcuno abbia la decenza di non saltare sul carro.

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