2013
22^ giornata, l?analisi: il Napoli mette paura ad una Juve nervosa, sale il Milan
Un turno di campionato all’insegna di polemica e clamore. La partita più discussa del weekend si è disputata in quel di Torino, tra la Juventus di Conte ed il Genoa di Ballardini, terzo allenatore del club ligure dall’inizio della stagione ad oggi. Analizziamo nel dettaglio quanto accaduto nella ventiduesima giornata della Serie A, a partire proprio da una lotta scudetto che, almeno in termini di classifica, sembra riaperta.
CAOS A TORINO, COLPO DEL NAPOLI A PARMA – Termina in pareggio la sfida tra Juventus e Genoa: tecnicamente una partita condotta più dai padroni di casa che dagli ospiti – anche a causa della leggerezza commessa da Ballardini nell’optare sulla permanenza in campo di Floro Flores, poi infortunato con la squadra in inferiorità numerica per circa mezzora di gara – ma a far discutere sono episodi collaterali. Calciatori, allenatore ed amministratore delegato della Juve hanno da recriminare su episodi che a loro avviso hanno condizionato – negativamente per le proprie sorti – il risultato finale. Contestazioni esposte in modo veemente in campo, quando al fischio finale è andata in scena una vera e propria caccia all’uomo, ed inadeguatamente nel post partita, con Conte che ha riferito presunte frasi proferite dall’arbitro Guida poi smentite dallo stesso e Marotta che ha protestato sulla designazione del direttore di gara per le sue origini napoletane. Uno spettacolo poco edificante per chi è pronto poi a dare lezioni di stile quando la parte eventualmente lesa è un’altra. Ne approfitta il Napoli che in questa occasione non manca il bersaglio: prova di forza e carattere sul campo di un Parma mai battuto tra le mura amiche, a sorprendere in positivo è stata la reazione impressionante che la squadra ha messo sul piatto dopo aver subito quel gol del pareggio che sembrava indirizzare l’esito della sfida su un pareggio che – soltanto in termini di eventuale confronto con la corazzata bianconera – avrebbe rappresentato un passo falso.
MALE LAZIO, ROMA ED INTER, RISALE IL MILAN – Più volte è stato chiesto a Petkovic il motivo per il quale effettuasse scarso ricorso al turnover: le risposte sono date dalla sconfitta interna subita da un Chievo tutt’altro che irresistibile. La squadra è stanca perché l’ossatura base ha disputato praticamente tutte le partite e mancano riserve all’altezza. Tra Bologna e Roma è parsa una gara a chi segnasse di più: materia per gli amanti di sfide poco equilibrate, segnali al contrario poco incoraggianti per una squadra – quella di Zeman – che vive sotto le aspettative iniziali e il cui caos nei rapporti tra società, guida tecnica e calciatori si rende sempre più evidente e limitante. L’Inter non va oltre un deludente pareggio casalingo contro un Torino piuttosto propositivo: Stramaccioni ha l’alibi di ferro dato dalla confusione societaria intorno alla vicenda Sneijder – ritenuto un punto cardine del progetto nerazzurro nelle dichiarazioni rilasciate dallo stesso allenatore nel giorno della cessione dell’olandese – ma sta palesando la sua impreparazione in termini di equilibrio generale della squadra. Il Milan è ora a meno sei dal terzo posto e, considerando i trend degli ultimi due mesi, sembra addirittura la favorita per tale piazzamento: considerazione quasi assurda alla luce della falsa partenza e dei valori netti degli organici, ma Allegri è stato abile nel dare equilibrio ad una squadra che ora subisce meno e riesce a tramutare il potenziale offensivo in risultati favorevoli. La strada però sembra essere ancora lunga. Male l’Atalanta che sembra vivere troppo di periodi felici e discontinuità.
LE ALTRE: FIORENTINA KO, POKER ICARDI, ANCORA MURIEL – La squadra di Montella è nel pieno di una crisi d’identità: un ritorno al passato, nel senso che non manca la qualità della proposta calcistica ma non arrivano i risultati, proprio come accadeva ad inizio stagione: ne approfitta un Catania per cui gli elogi sono oramai piacevole costanza di una club che vive da tre anni a braccetto con le realtà più attrezzate del panorama italiano. Icardi fa quattro gol e con la sua Sampdoria spazza via le deboli resistenze di un Pescara inadeguato sotto il profilo dell’organico: il pomeriggio perfetto per ricordare con onore la dolorosa scomparsa dell’amato presidente Riccardo Garrone. L’Udinese ha trovato un fenomeno: Luis Muriel, quattro gol in cinque giornate dopo il recupero dal lungo infortunio all’anca, ha segnato l’inversione di tendenza per una squadra oramai rilanciata nella corsa per un posto nella prossima Europa League. Il Siena è chiamata ad un vero e proprio miracolo per scongiurare la retrocessione in serie cadetta. Programma concluso dal pareggio tra le isolane: Cagliari e Palermo sono in piena lotta per la salvezza e dovranno abituarsi presto a lottare per qualcosa che, in queste dimensioni, non è accaduto nelle ultime stagioni.