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Europei 1964: 5 motivi per ricordare l’edizione vinta dalla SPAGNA

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In vista degli imminenti Europei di calcio, facciamo un salto indietro nel tempo per ricordare quello vinto dalla Spagna nel 1964

La seconda edizione del campionato europeo viene vinta dalla Spagna sui campioni uscenti dell’Urss. Ecco 5 motivi per ricordare cos’è successo.

1) L’Italia contro i campioni in carica. Agli ottavi di finale, giocati nel 1963, l’Italia affronta i campioni carica dell’Urss. Della squadra che 4 anni prima ha battuto la Jugoslavia in finale a Parigi in verità non ci sono molti: Jascin (ma basta e avanza, essendo il miglior portiere sulla piazza, anche se secondo Gianni Brera non godeva di una vista troppo buona), Krutikov e Ivanov. In Unione Sovietica gli azzurri perdono 2-0. Una giornata davvero infelice: Dubinski fece a pezzi Sormani che subì un taglio allo zigomo e il fatto provocò la reazione di Pascutti che si fece espellere. L’arbitro era il polacco Banasiuk, molto benevolente verso i padroni di casa. Il ct Fabbri accusò senza mezzi termini: «I giocatori sovietici hanno usato tacchetti in duralluminio e questo non è consentito».

2) Le scelte di Fabbri. Quella azzurra è una squadra molto giovane, che si basa sul blocco dell’Inter, con 5 nerazzurri nell’undici titolari: Sarti, Burgnich, Facchetti, Guarneri e Mazzola, alla sua sola terza presenza in azzurro. L’Inter è campione d’Italia in carica, ma in quella stagione sarà il Bolognarappresentato in Nazionale da Bulgarelli – a togliergli lo scudetto nello spareggio finale.

3) La vigilia e l’incontro. Fabbri decise per il ritorno di fare un ritiro lungo spostando una giornata di campionato. Sembrava che si dovesse giocare a Napoli ma poi la Figc spostò tutto a Roma. L’Italia era troppo inferiore dal punto di vista atletico. Dopo il gol Urss iniziarono i fischi. Mazzola si fece parare un rigore da Jascin. L’Italia non va oltre il pari per 1-1, evitando la sconfitta solo a un minuto dal termine grazie a un rete di Gianni Rivera.

4) La finale. Spagna-Urss è di fatto la rivincita della gara non giocata 4 anni prima per volere di Francisco Franco. A Madrid c’è un botta e risposta nei primi minuti (Pereda per i padroni di casa, Schussanov per i sovietici), poi sono gli ospiti a fare la partita e la Spagna arroccata indietro e pronta al contropiede. La rete della vittoria è firmata da Marcelino a 6 minuti dal termine.

5) L’opposizione dell’opinione pubblica. In Spagna il successo non compatta il tifo. L’opinione pubblica è molto divisa per la scelta di avere escluso molti dei 5 volte campioni d’Europa del Real Madrid e per la proposta di un gioco tutta corsa e grinta, ben poco in linea con la tradizione più tecnica praticata dalla Furie Rosse.

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