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2012

14^ giornata, l?analisi: basta con Muntari. Turno favorevole al Napoli, risale la Lazio

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Si è chiuso soltanto ieri con la sfida dell’Olimpico tra Lazio ed Udinese il turno di campionato più lungo del recente passato: si è giocato addirittura in quattro giorni diversi, un insulto agli amanti della tradizionale domenica calcistica. Ma tutto cambia e, così è se vi pare. Ad ogni modo giornata molto interessante che ha rimescolato le dinamiche di alta classifica. Vediamo perché.

MILAN-JUVE: DIAVOLO FATALE AI BIANCONERI –  Al netto della supremazia nella prestazione dei rossoneri ai danni di una Juventus irriconoscibile – nessun tiro in porta, Amelia mai impegnato – l’episodio che decide la gara è almeno dubbio: non c’è certezza del tocco di mano che Isla avrebbe effettuato sul colpo di testa di Nocerino, giudicato da calcio di rigore. Nel calcio ci sono dei momenti che inevitabilmente fermano un punto nella storia e di questo ne va soltanto preso atto, ma l’eventuale torto subito dai bianconeri non può far pari con l’oramai storico gol non concesso a Muntari, dal peso specifico del tutto differente. Senza nulla togliere, chiaro, alla grande cavalcata della Juve che ha meritato il titolo. Si è preferito invece parlare soltanto di questo, ancora di questo: resta la personale impressione di un Milan in grande crescita – già dal secondo tempo del San Paolo – e di una Juventus talmente forte e strutturata che può soltanto buttare un campionato in cui resta la favorita assoluta.

VITTORIA PESANTE DEL NAPOLI, L’INTER DEL DOPO JUVE – E’ pur vero però che i campionati vanno giocati, altrimenti un complesso di studiosi del calcio analizzerebbero al 31 agosto l’organico più valido ed assegnerebbero lo scudetto. Non funziona così, ed è certificato che molto spesso vince la più forte ma molto spesso non vuol dire sempre. Un Napoli oltremodo rimaneggiato – privo del suo intero attacco titolare – passa a Cagliari e per la prima volta da due anni ad oggi lancia un segnale diverso al campionato: la Juve ha perso, la squadra di Mazzarri non ha fallito l’esame a cui troppe volte è stata sonoramente bocciata. La strepitosa Inter dello Juventus Stadium deve aver lasciato troppe energie in quella che fu una vera e propria impresa per il carattere e le modalità con cui si manifestò: da allora un punto in tre gare, peraltro tutte ampiamente alla portata, questa volta va anche dato merito ad un Parma ben messo in campo e con un atteggiamento non timoroso di fronte ad una squadra evidentemente più dotata.

BENE LE ROMANE, LA VIOLA C’E’ – La Lazio si riaggancia al treno di testa con una prestazione superba ai danni di una Udinese sempre più in crisi d’identità: Petkovic è un tecnico molto ambizioso e, ad oggi, sembra aver trasmesso questa fiducia alla squadra, che ottiene risultati importanti grazie alle prestazioni corali. La Roma è alla seconda vittoria consecutiva – di per se un dato in questo tribolato inizio di stagione – e addirittura senza subire reti, ad onor del vero contro squadre che segnano con il contagocce quali Torino e Pescara. La partita è appena sufficiente perché la squadra di Zeman ha peccato di poca fame nel non sfruttare almeno una delle dieci occasioni da gol e non chiudere la gara, ma la sfida vera resta quella della continuità. Ancora una prestazione convincente della squadra di Montella su un campo difficile quale Torino: già rimaneggiata dalle pesantissime assenze di Pizarro e Jovetic, la Fiorentina deve rinunciare nel primo tempo ad Aquilani e Toni per infortunio. Senza perdersi d’animo, la prestazione offerta è spaventosa per carattere e qualità di gioco: il miracolo di Montella sta proprio nel fatto che la sua creatura non dipende da nessun singolo.

LE ALTRE: IL DERBY AL PALERMO, VINCONO LE GENOVESI – Il derby di Sicilia va ad un Palermo molto più determinato, con la ferocia di Pietro Lo Monaco: per lui sfida particolare, la sua squadra l’ha onorato contro un Catania apparso in grande difficoltà di approccio alla gara. Rifiatano le genovesi: seconda vittoria di fila per la Samp di Ferrara che sfrutta l’ingenua espulsione di Morleo ad inizio gara, penalizzante per le sorti del Bologna; il Genoa espugna il fortino di un’Atalanta in calo dopo alcune prestazioni strepitose e regala il primo sorriso alla complessa gestione Delneri. Programma concluso dallo scialbo pareggio a reti bianche tra Chievo e Siena, con gli ospiti che ai punti avrebbero meritato qualcosa in più.  

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