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2012

13^ giornata, l?analisi: Juve spuntata, Napoli timoroso. Viola terza

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Con il monday night disputato all’Olimpico tra Roma e Torino va agli annali anche il tredicesimo turno di campionato, ecco un’analisi delle sfide che lo hanno caratterizzato.

LA JUVE CONTRO UN MURO, L’INTER COSI’ E COSI’ – Il primo anticipo della giornata di campionato è il big match del weekend: una Juventus concentrata dimostra di non avere già la testa alla Champions e disputa una partita convincente sotto il profilo della prestazione, ma sbatte contro una Lazio ben organizzata difensivamente e salvata dai miracoli di Marchetti. Padroni di casa ad ogni modo un po’ leggeri in avanti: quando manca Vucinic, in partite di un certo livello, il pacchetto offensivo sembra difettare di qualità. Lazio alle prese con le assenze di Lulic e Mauri ma con un approccio decisamente rinunciatario. Non ne approfitta l’Inter: oggi la squadra di Stramaccioni sembra in difficoltà nel sostenimento del brillante tridente offensivo, che ha pagato nella striscia di vittorie consecutive ma ha anche obbligato la squadra ad un extra in termini di sacrificio fisico. Cagliari avversario ostico che non si è limitato alle sole ripartenze, ne viene fuori un pareggio giusto.

NAPOLI SORPRESO DAL MILAN, VOLA LA FIORENTINA – Strana partita quella del San Paolo: il Napoli non sfodera una prestazione da ricordare ma va avanti di due gol, dando l’impressione di poter gestire il risultato. Così non è. Il Milan cresce alla distanza e, quando Mazzarri opta per un cambio difensivo inserendo Mesto per Insigne, aggredisce il Napoli: Allegri lancia dentro tutti i suoi attaccanti e la sensazione è che se la partita fosse durata altri dieci minuti i padroni di casa avrebbero preso il terzo. Tanti i cambi a disposizione per il Milan nel pacchetto avanzato, praticamente nessuno per il Napoli. La Fiorentina si conferma tra le mura amiche superando l’altra novità del momento, l’Atalanta ammazza grandi: perché sì, per catalogare la Fiorentina nella categoria grandi manca davvero molto poco. Gioco corale, veloce, intenso, che sfrutta totalmente sia le corsie laterali che gli inserimenti centrali, sia la fase atletica che le giocate dei singoli. Oggi è toccato ad Aquilani, ancora senza Jovetic, ancora a dimostrazione che quando giochi a calcio non dipendi da nessuno. Chapeau.

LA ROMA TORNA ALLA VITTORIA, SPROFONDA IL GENOA NEL DERBY – Il paradosso zemaniano si sta purtroppo confermando in tutti i suoi aspetti: alla Roma manca la continuità nei risultati. Dopo la deludente sconfitta nel derby arriva una buona vittoria contro il Torino, dopo una prestazione abbastanza determinata: ora le due trasferte di Pescara e Siena, un primo potenziale segnale per dare una svolta ad una stagione incanalata ad oggi su un binario anonimo. Granata non male sotto il profilo dell’organizzazione difensiva, da rivedere la proposta di gioco, manca qualità all’ottimo Ventura. Derby di Genova: dopo le partite pomeridiane della domenica, le due squadre liguri si ritrovavano all’ultimo e penultimo posto della classifica. Psicodramma sportivo, partita giocata inevitabilmente sul piano dei nervi, contenuti tecnici poco elevati: ha la meglio la Samp che torna alla vittoria dopo sette sconfitte consecutive, per la gestione Delneri la serie negativa sale a sei.

LE ALTRE: IL BOLOGNA TORNA ALLA VITTORIA, MALE IL CHIEVO – La squadra di Pioli vince una partita dopo sette turni all’asciutto, superando un Palermo troppo nervoso: tre rossi per la squadra di Gasperini, una boccata d’aria per gli emiliani finalmente trascinati da Diamanti e Gilardino. Il Chievo perde a Catania, organico debole e guida tecnica piuttosto in confusione: strada libera per un Catania sempre più sorprendente, Maran sta proseguendo sulla strada tracciata da Montella e i risultati non possono che sorridere. Pareggio con gol tra Udinese e Parma, due squadre alle prese con limiti difensivi ed autrici di un campionato finora abbastanza simile. Programma chiuso dalla vittoria casalinga del Siena sul Pescara, risultato che ha consigliato le dimissioni al tecnico Stroppa: un gesto sempre più in disuso da parte degli allenatori italiani. Il Siena continua la sua rincorsa contro i sei punti di penalizzazione, va dato merito a Cosmi degli ottimi risultati riscontrati finora: un campionato da sedici punti netti ben al di sopra delle reali potenzialità dell’organico.

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