Roma-Atletico Madrid: tanta sofferenza e (Alis)son... problemi! - Calcio News 24
Connettiti con noi

2017

Roma-Atletico Madrid: tanta sofferenza e (Alis)son… problemi!

Avatar di Omar Abo Arab

Pubblicato

su

alisson roma

La prima giornata di Champions League ha regalato più interrogativi che certezze in casa Roma. Se dietro Alisson non farà rimpiangere Sczeszny, l’attacco e il gioco offensivo ancora latitano

La partita era difficile, e questo si sapeva, visto il livello dell’Atletico Madrid. Sicuramente superiore a quello dei giallorossi, che sono ancora in cerca di una propria identità. Il gioco offensivo e la verticalità sono rimasti ancora sulla carta e nelle idee di Di Francesco. Va dato atto al mister di aver dimostrato di non essere un integralista del 4-3-3, visto il cambio di modulo nel secondo tempo. Nella prima frazione di gioco la Roma è andata vicina al vantaggio con Dzeko, Defrel e Nainggolan. Missione fallita, considerando anche il rigore solare non concesso dall’arbitro Mazic per un mani in area di Vietto. Nella ripresa, invece, è letteralmente sparita dal gioco. Finito il fiato, l’Atletico ha preso campo e pallino del gioco in mano, non lasciandolo più. Il punto guadagnato è da ascrivere ad Alisson. Prestazione clamorosa, la sua, con almeno 5 interventi fondamentali e un altro salvataggio grazie a Manolas.

DA ZEMAN A MAZZONE – Le partite giocate sono state solo 3 (Atalanta, Inter, Atletico) ed è ancora presto per dare giudizi ponderati. Ma il cambio di modulo nella ripresa, con un mazzoniano 5-3-2, ha acceso una vocina nella testa degli addetti ai lavori: «E se i giocatori acquistati da Monchi non fossero adatti al 4-3-3 di Di Francesco?». Dal gioco in verticale e l’attacco arrembante in stile Zeman, alla difesa con terzini bloccati e tre centrali. La Roma sta dimostrando ancora di non avere una precisa identità, che nelle idee estive sarebbe stata quella di comandare il gioco. Il centrocampo, che sulla carta è tra i migliori in Italia, ha patito oltremodo ieri sera. De Rossi e Strootman non sufficienti, Nainggolan che ancora fatica a tornare al suo ruolo originario di intermedio (anche se ieri ha praticamente retto da solo la mediana).

TEMPO – Ci vorrà tempo per assimilare i dettami di Di Francesco e il suo nuovo modo di giocare, come confermato anche da Nainggolan «Dobbiamo ancora imparare a giocare come vuole il mister, ci vuole tempo, non siamo robot». In una piazza tanto calda quanto esigente come quella di Roma, il tempo è l’unica cosa che latita. La Roma ha le potenzialità per diventare una grandissima squadra. Le tante assenze sono sicuramente un problema per la Roma (ancora ai box o non in condizione i vari Schick, Florenzi, Karsdorp), ma visto il parco giocatori a disposizione, siamo proprio sicuri che il 4-3-3 sia il giusto modulo per esaltare le caratteristiche dei giallorossi?